Oggi sono stata a visitare una delle molte mostre sulla memoria che Bolzano, “città della memoria “ ha allestito questo inizio d’anno. Ha contribuito a farmi finalmente decidere ad affrontare un lavoro che so già complicato e lungo.
Tra le mani ho sei libricini con la copertina nera, le date coprono un periodo che va dal 7 maggio 1939 all’agosto del 1945.
Scrittura minuta, fitta, su pagine di altrettanto minuti quadernetti. Talvolta chiara, altre più confusa o sbiadita la grafia è quella di nostro padre morto poco meno di vent’anni fa.
Ora che sono tornata quassù, proverò, con mia sorella che li ha custoditi e letti qua e la con fatica, a scansionare, rendere più chiaro, decifrare e ricopiare ciò che raccontano.
Appunti di cose da fare, elenchi di nomi, pensieri e racconti di infiniti giorni di naia e di guerra.
Spero che la mia incostanza non mi impedisca di completare il lavoro
Pagine
"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)
(Roberto Esposito)
mercoledì 2 febbraio 2022
I DIARI DEL PADRE
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