Pensione a 65 anni anche per le donne.
Padelle di un albergo (scansione da un vecchio provino)
Marinella è una di quelle che tira la carretta: marito malato di cuore ma soprattutto ansioso e pigro, non lavora. Due figli grandicelli, lavoricchiano. Lei si che lavora, eccome! Negli alberghi della riviera. Fa le camere, lava i piatti. Alberghi che fanno la stagione lunga, lunghissima 10, mesi a volte tutto l'anno. Altrimenti di che si vive?
Ok, l' inverno è un lavoro quasi normale ma avete una vaga idea di cosa sia la STAGIONE nel riminese? Per 5 mesi sono 10/11 ore di lavoro sette giorni su sette, sempre di corsa sempre con l'orologio in mano, nemmeno il tempo di fare pipì . I prezzi relativamente più contenuti degli alberghi romagnoli sono possibili sulle spalle di chi ci lavora. Rispetto al personale che serve ne manca sempre uno: uno in cucina, uno in sala, uno nelle camere. Gli orari sono sacri, guai a lasciare una camera non pronta dopo una certa ora, guai aprire la sala da pranzo un po' in ritardo. E quando hai la febbre lavori lo stesso, non per i padroni, ma per i colleghi. Farai poco ma almeno dai una mano.
Quando Marinella arriva al lavoro (le otto) ha già comprato il pane, preparato la colazione e cotto il sugo per quelli che a casa poi devono pranzare (lei mangia con i colleghi alle 11.30 in albergo, 20 minuti e via al lavoro). Finisce il primo round verso le quattro quando tutti i piatti e tutti i pentoloni sono tornati al loro posto nelle loro credenze. Prima aveva pulito la hall, le scale, le stanze, i cessi e aiutato in lavanderia
Il secondo turno Marinella lo comincia alle sette di sera quando quelli di sala hanno finito di cenare. Qualcosa da rassettare, preparare i lavandini e le macchine per rigovernare. Sette e mezza ricominciano le danze, si apre la sala da pranzo e via. Finisce quando ha finito, dipende. Nove e mezza, che carini sono venuti a cena in orari tutti; le dieci, giornata normale; le dieci e mezza, ma guarda quei quattro stronzi che si sono persi a S. Marino e sono arrivati a cena alle nove e mezza.
Tra un turno e l'altro c'è la casa, lavare e stirare la divisa, tutti i panni di famiglia, preparare la cena e magari dare una pulita ai pavimenti e a tutto il resto.
Marinella è una donna solare forte e coraggiosa, parolaccia e sorriso facili, spesso arrabbiata. Chi le va a dire che deve lavorare cinque anni di più? Con che forza lavorerà?
"Questa di Marinella è una storia vera".
Di donne come Marinella ce ne sono tante, e io abbracciando lei le abbraccio tutte.
Sala e cucina, ferragosto dal lato sbagliato del tavolo (scansione)