Si può fare colazione sul balcone
Stamane, per la prima volta quest’anno, il clima mi ha consentito di gioire di un piccolo piacere, un tè e qualcosa da leggere sul mio minuscolo balcone.
Lettura impegnativa per me questa mattina, che non ho avuto una formazione liceale, ma di grande soddisfazione.
Ho sempre desiderato capire cosa sia la filosofia, ma non era previsto che un geometra avesse questi interessi, nemmeno l’università che avevo scelto lo prevedeva e così dopo mezzo secolo di ignoranza sto tentando di colmare qualche lacuna.
Mi ci vorranno mesi per arrivare alla fine delle ottocento e passa pagine di “Storia della filosofia occidentale e dei suoi rapporti con le vicende politiche e sociali dall'antichità a oggi” di Bertrand Russel, secondo il lettore di e-book ne ho letto il 16% ed ho cominciato un mese fa, ma tanto non ho fretta: ho aspettato fino ad adesso posso continuare a prendermela con calma.
Nel frattempo qui sul balcone guardo l’alberello di quaranta centimetri che si vede spuntare tra le begonie, anche lui mi ha insegnato qualcosa sulla pazienza.
Lo raccolsi nel 1980 cresceva sotto un ciliegio nel mio orto di Terre Alte, avrà avuto un paio d’anni, ma li un Celtis australis non poteva rimanere. Così lo misi in vaso, da allora mi ha seguito nei miei spostamenti, ed ora è qui a Terre Basse e avrebbe decisamente bisogno di un nuovo rinvaso, ma non è stagione.