Ricorda il fascino sensuale d’un’orchidea purpurea, appariscente eppure aggraziata.
Lui è seducente, ma ad avvicinarsi e guardare bene si scorge un che di insano, qualcosa di inquietante. Forse è il suo pallore diafano, come vivesse senza sangue a mettere in allarme. Attrae, ma qualcosa suggerisce di diffidare, lascia intuire la sua vita a spese d’altri.
Elegante, delicato, cereo, senza il bisogno della luce.
Se ti avvicini e lo sfiori senti la sua cute umida, come di malato, che fa ritrarre la mano.
Esangue, ne avverti la mancanza di linfa vitale e capisci che la forza per vivere la deve trarre altrove. Lo fa senza uno scrupolo, senza riguardo per la soppravvivenza altrui, sugge il nutrimento da chi intrppola sino alle estreme conseguenze, fino alla morte di chi impossibilitato alla lotta a lui soccombe.
Sorge inatteso dalla terra inquinata dal suo sperma maligno, eccolo è lui…
OROBANCHE
germogli di orobanche appena usciti dal terreno
“Tra i più temibili nemici della fava è da segnalare, inoltre, l'orobanche (Orobanche cre-nata Forsk o O. speciosa D.C.) una fanerogama emiparassita che attacca anche pisello, lenticchia, veccia, ecc. che puo provocare la quasi completa distruzione della coltura.
Essa costituisce una tra le cause piu importanti del declino della fava in Italia ed in altri paesi del bacino del Mediterraneo. L'insidia di questo parassita deriva dal fatto che i relativi semi conservano la germinabilita in campo per un tempo assai lungo; si citano casi di 13-14 anni. La germinazione dei semi non avviene al disotto di 8 °C; lo sviluppo del parassita e favorito dalla temperatura elevata e il grado d'infestazione a 25 °C é il doppio che a 15 °C. Il seme germina in prossimita delle radici di fava sotto lo stimolo di sostanze di crescita da queste escrete ed emette un austorio che penetra nelle radici dell'ospite. Una pianta di orobanche produce fino ad un centinaio di fiori; i frutti, a forma di capsula, producono ciascuno da 300 a 400 semi, per un totale variabile da 50 mila a 500 mila per pianta.
Il dettaglio di un fiore, si vedono i peli che evidenziano la presenza di ghiandole che secernono un liquido viscoso
Tra i mezzi di lotta consigliati nessuno si è finora rivelato efficace. Le stesse indicazioni sull'epoca di semina appaiono contraddittorie, anche se prevale il suggerimento di ritardare la semina per sfuggire agli attacchi del parassita. Risultati promettenti, che tuttavia richiedono un'attenta verifica, sembra siano stati ottenuti con alcuni fumiganti del suolo. Tra le piu moderne linee di ricerca emergono quelle rivolte allo studio degli iperparassiti dell’ Orobanche ed alla costituzione di tipi di fava relativamente resistenti.”Una coltura di piselli ormai morta a seguito di un attacco di orobanche.
(Da “Coltivazioni erbacee” di Baldoni Giordani Pàtron Editore 1024 pagine. Uno dei testi dell’esame di agronomia generale e colture erbacce)