"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

lunedì 29 dicembre 2008

QUESTIONE DI GUSTI

Dopo il riassestamento delle placche continentali terre basse sono tornate al loro posto. Passato il Natale ci si può permettere qualche commento in proposito. Babbo Natale non mi è mai stato un gran ché simpatico e a quanto pare tanti altri come me non lo amano. Non mi pare però questa una una buona giustificazione per metterlo al patibolo su ogni terrazzo e su ogni facciata. Babbi Natale alla berlina o impiccati ovunque. C'è chi cerca di convincermi che si tratti in realtà di un simbolo di festa e che io fraintendo. Può essere, ma se per caso effettivamente non si trattasse di uno spregio a Santa Klaus, certamente lo è nei confronti dell'estetica e del buon gusto. Saranno contenti i topi d'appartamento che in questi giorni possono arrampicarsi in tutta tranquillità lungo i muri delle case senza temere di essere fermati da alcuno.

Babbo Natale

Io ho altri gusti, un albero di natale per esempio. Magari con le candele vere, come quelli di casa in terra d'origine e...

Albero di natale

quelli di Terre Alte.

Albero di natale2

domenica 28 dicembre 2008

UN CASO DI BRADISISMO POSITIVO

Le terre basse si sono innalzate sino a raggiungere quelle alte. Da questi sommovimenti tellurici deriva la mia provvisoria latitanza da queste pagine. A breve il bradisismo sarà sostituito da una repentina subsidenza e terre basse torneranno al loro posto con qualche commento e qualche foto relativi al periodo.

martedì 23 dicembre 2008

CRISI DELLA SINISTRA

Venerdì 19 "il Manifesto" è uscito con un numero allo stratosferico prezzo di 50,00 €. pubblico qui la lettera che il mio compagno ha spedito al giornale in questine.

il Manifesto 1

Non sarò breve. Se il tempo è denaro con tuti i soldi che vi ho dato negli anni potete perdere alcuni minuti per ascoltarmi.
Antefatto: cena fra amici, come sempre (quale lo sapete, l'avete pubblicata sul giornale). Novità! Stasera si paga. Sottoscrizione per il Manifesto. Commensali: un albergatore, due architetti, un dirigente pubblico, svariati insegnanti in ruolo o in pensione, un operaio-artigiano (io, mi hanno costretto a partita iva, ma prendo meno di quando facevo l'operaio), un'impiegata (con la ditta sull'orlo del fallimento). Un gatto fusoso bisognoso di coccole.
"Prezzo" pattuito 20 €. Provate ad indovinare quale coppia alla fine ha lasciato 50€ anzichè farsi dare 10€ di resto?
Venerdì il Manifesto a 50€. Non voglio sapere quanto (non) prendete di paga e nemmeno mi interessa. Fate bene il vostro lavoro e la qualità non ha prezzo. So che prendete tutti la stessa cifra e questo è ancora uno dei motivi fondamentali che mi spinge a comprarvi.
Vi acquisterò, rinunciando al regalo di natale alla mia compagna(quella con la ditta in fallimento).
Anche gli altri commensali forse vi acquisteranno. Qui però sta il vulnus, secondo me, non di venerdì, ma della vita del Manifesto. (problema già postovi tempo fa).
A chi vi rivolgete? Chi sono i vostri lettori?
Se vi rivolgete a chi lavora la vostra domanda di 50€ è immorale. Vergognatevi! Prima di questa mail stavo facendo la lista della spesa barcamenandomi on line tra le offerte dei supermercati.
Per chi è a busta paga, per chi porta a casa anche 1.600€ al mese, con affitto o mutuo da pagare, con la completa assenza di prospettive per gennaio-febbraio- marzo-....... 50€ sono sangue. Eppure noi abbiamo bisogno del Manifesto.
Se vi rivolgete a chi ha uno stipendio (più o meno alto) più che sicuro, sappiate che rischiate di fare la fine delle cena di cui sopra. Tanti soldi, ma prima ci sono IO con i MIEI bisogni, poi, per la " lotta", si vedrà. Il Manifesto, la "lotta" , sono problemi ideologici, non di quotidianità. Se il Manifesto non c'è più, " peccato, un'altra sconfitta della sinistra, ci resta solo la pagina culturale, bella, di repubblica".
Cari compagni, non so cosa dirvi, ho bisogno del giornale, ma chi ha i soldi se li tiene, e vive felice, e chi non li ha fa veramente fatica a darveli, vivendo la paura del vuoto mentale.
Buon Natale
R......B........Coriano (l' autrice del blog ha rimosso la firma)
P.S. Prego il Sig. Marco Boccitto di non prendermi per il culo. Per due pizze margherita e due birre si spendono circa 26€ e non 50, e alle volte ci scappa anche il caffè. Per due pizze margherita, che il resto è roba da signori. Se volesse venirmi a trovare, volentieri lo accompagnerei in agriturismo dove per la stessa cifra, anche meno, gli faccio mangiare la migliore tagliata di manzo che possa trovare.
PP.SS. Troppo lunga per essere pubblicata. Nell'eventualità non accetto tagli.
Buon anno

E da me boun anno anche agli eventuali lettori di questo blog

giovedì 18 dicembre 2008

I SEMI DEI KAKI

2008-12-140007

Diospyros Kaki

Giovanni, il vecchietto che abita vicino al mio ufficio, mi ha portato un rametto con alcuni kaki. Ha verso di me sempre qualche gentilezza. Non è che io ami particolarmente questo frutto, ora che ne ho mangiati due nella loro stagione sono a posto sino all'anno sucessivo. Questi però, come uova di pasqua fuori tempo, avevano la sorpresa. I semi! I kaki sono ormai quasi tutti partenocarpici, niente più gioie del sesso nemmeno per loro, si fa il frutto senza fare il seme. Non che il seme sia un gran che come sorpresa, ma come cambia quello che c'è attorno! Una delizia, e i due loti (si chiamano anche così) all'anno non bastano più. Prova che il sesso fa diventare tutti più buoni.


2008-12-140013

I semi dei kaki

lunedì 15 dicembre 2008

MARINELLA E BRUNETTA

Pensione a 65 anni anche per le donne.

padelle1

Padelle di un albergo (scansione da un vecchio provino)

Marinella è una di quelle che tira la carretta: marito malato di cuore ma soprattutto ansioso e pigro, non lavora. Due figli grandicelli, lavoricchiano. Lei si che lavora, eccome! Negli alberghi della riviera. Fa le camere, lava i piatti. Alberghi che fanno la stagione lunga, lunghissima 10, mesi a volte tutto l'anno. Altrimenti di che si vive?

Ok, l' inverno è un lavoro quasi normale ma avete una vaga idea di cosa sia la STAGIONE nel riminese? Per 5 mesi sono 10/11 ore di lavoro sette giorni su sette, sempre di corsa sempre con l'orologio in mano, nemmeno il tempo di fare pipì . I prezzi relativamente più contenuti degli alberghi romagnoli sono possibili sulle spalle di chi ci lavora. Rispetto al personale che serve ne manca sempre uno: uno in cucina, uno in sala, uno nelle camere. Gli orari sono sacri, guai a lasciare una camera non pronta dopo una certa ora, guai aprire la sala da pranzo un po' in ritardo. E quando hai la febbre lavori lo stesso, non per i padroni, ma per i colleghi. Farai poco ma almeno dai una mano.

Quando Marinella arriva al lavoro (le otto) ha già comprato il pane, preparato la colazione e cotto il sugo per quelli che a casa poi devono pranzare (lei mangia con i colleghi alle 11.30 in albergo, 20 minuti e via al lavoro). Finisce il primo round verso le quattro quando tutti i piatti e tutti i pentoloni sono tornati al loro posto nelle loro credenze. Prima aveva pulito la hall, le scale, le stanze, i cessi e aiutato in lavanderia

Il secondo turno Marinella lo comincia alle sette di sera quando quelli di sala hanno finito di cenare. Qualcosa da rassettare, preparare i lavandini e le macchine per rigovernare. Sette e mezza ricominciano le danze, si apre la sala da pranzo e via. Finisce quando ha finito, dipende. Nove e mezza, che carini sono venuti a cena in orari tutti; le dieci, giornata normale; le dieci e mezza, ma guarda quei quattro stronzi che si sono persi a S. Marino e sono arrivati a cena alle nove e mezza.

Tra un turno e l'altro c'è la casa, lavare e stirare la divisa, tutti i panni di famiglia, preparare la cena e magari dare una pulita ai pavimenti e a tutto il resto.
Marinella è una donna solare forte e coraggiosa, parolaccia e sorriso facili, spesso arrabbiata. Chi le va a dire che deve lavorare cinque anni di più? Con che forza lavorerà?

"Questa di Marinella è una storia vera".

Di donne come Marinella ce ne sono tante, e io abbracciando lei le abbraccio tutte.

ferragosto

Sala e cucina, ferragosto dal lato sbagliato del tavolo (scansione)

domenica 14 dicembre 2008

MARE D'INVERNO

2008-12-14 Svasso Piccolo

Svasso piccolo (Podiceps nigricollis) Livrea invernale

E io che pensavo fosse un semplice Tuffetto!

Nidifica in stagni, laghi e lagune. In inverno vive lungo le coste e nei grandi laghi. Si nutre di insetti, piccoli crostacei, molluschi e pesciolini.

Dispettoso come tutti gli svassi, se ne stava tranquillo facendosi gli affari suoi, ignorato da tutti, affianco alla palata del porto dove passeggiavano decine di persone, ma non guardatelo! Subito si immerge e torna a galla dopo un bel po' di tempo rimbalzando come un sughero venti metri più lontano, e addio foto.

2008-12-14 Svasso Piccolo (1)

Qualche volta val la pena guardarsi attorno anche a Rimini

venerdì 12 dicembre 2008

LEGGEVO IL CORRIERE DEI PICCOLI

Era il dicembre del 1969 e il Corrierino non aveva ancora cambiato nome. Su quel giornale lessi per la prima volta della strage. Tra le 16 vittime anche un bambino.

Anche quel giorno il 12 dicembre cadeva di venerdì ed era più o meno quest'ora

Si inaugurava la strategia della tensione.

dicembre sotto la pioggia

dicembre sotto la pioggia

mercoledì 10 dicembre 2008

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI

ARTICOLO 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
ARTICOLO 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

10 dicembre1948

... a meno che non si tratti di: gay, lesbiche, trans gender, oppure portatori di handicap; nel qual caso non essendo loro esseri umani non occorre trattarli con fratellanza.

dicembre 2008

Quando si dice camminare indietro come i gamberi.

Se qualcuno pensa che i diritti o sono universali o non sono diiritti
aggiunga la sua firma

martedì 9 dicembre 2008

NULLA CAMBIA

9 12 2008 Incidenti sul lavoro:

Operaio finisce in betoniera, gravissimo Stava lavorando con un'escavatrice in un cantiere nel Riminese

Sempre oggi:

Uno era un operaio interinale, al secondo contratto presso la Tenaris di Dalmine morto dentro un macchinario. L’altro era un autista: l’ha schiacciato il cassone di un camion. Terza vittima un operaio edile: è morto schiacciato da una paratoia di acciaio

Un sito da vedere

diario prevenzione

E' LUI

Airone cinerino

L'immagine del "mostro" esposta al pubblico ludibrio

Non sono riuscita a fotografarlo e allora ho provato con un disegno, ecco l' airone cinerino alle prese con i "miei" pesci. Lui dice di non essere d' accordo con la scelta dell'aggettivo possessivo e sostiene che adesso i pesci sono "suoi"

DUE DI TRE

1964

tanti anni fa

Per maggiori chiarimenti: vedere qui

sabato 6 dicembre 2008

VORREI MA NON POSSO

6 Dicembre, vorrei raccontare della festa di San Nicolò nella "terra d' origine", ma non posso.

Vi racconterei anche volentieri del pennuto killer finalmente identificato, ma non lo farò oggi.

Oggi c'è posto solo per 7 nomi

Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Antonio Santino, Antonio Schiavone, Roberto Scola.

Quelli degli operai della Tyssenkrpp

giovedì 4 dicembre 2008

LA BELLEZZA NON SEMPRE PAGA

Ovvero una storia di selezione naturale.

pesci rossi

La foto l' ho presa da questo blog e spero che l'autore, che ho interpellato, non se ne abbia a male, attendo risposta

Sono andata a fare l'inventario dei danni causati dal volatile misterioso alla popolazione del laghetto. Pesci rossi e dorati quasi estinti, ne sono rimasti mi pare quattro, carpe specchio poche, carpe Koi sopravvissute solo le quattro giganti, forse non gli passano dal gozzo accidenti a lui, qualche ibrido strano, carpe fangose popolazione ancora consistente.

Essere insignificanti a volte è un vantaggio.

I pesci hanno imparato a nascondrsi sotto il ponte e non si presentano più fiduciosi appena appare qualcuno.

Selezione culturale, ovvero pensare un po' rende.

mercoledì 3 dicembre 2008

IL LAGHETTO MINACCIATO

laghetto

Sono fortunata, l'ufficio in cui lavoro è circondato da un giardino abbastanza grande e nel mezzo del giardino c'è un laghetto. Lo attraverso tutti i giorni passando sul suo ponticello di legno. Quando ho un po' di tempo libero mi appoggio volentieri al parapetto del ponte per seguire gli sviluppi sociali della fitta popolazione di pesci che ci nuotano sotto, o meglio che ci nuotavano. Nel giro di pochi giorni i pesci sono quasi spariti. C' erano quattro grosse carpe Koi di oltre 30 cm , due bianche e due rosse, molte di più piccole, alcune carpe specchio altre ancora di quelle normalissime da lago fangoso, decine e decine di pesci rossi, alcuni veramente belli con lunghe code piumose, pesciolini dorati, e tantissimi ibridi indefinibili che raggruppavano su di loro tutti gli abbinamenti di colore possibili, risultato dei continui lussuriosi incroci. I pescetti nel lago pare proprio si trovassero bene e fino ad oggi ogni anno ne sono nati molti. Era un mondo. Di tanto in tanto, l' estate, ne moriva qualcuno per il troppo caldo, qualcun'altro rimaneva vittima di gattesche imprese, ma la popolazione era in costante aumento, tant' è che ultimamente lo stagno somigliava ad una zuppa. Che somigliasse ad una zuppa evidentemente non sono stata l'unica ad accorgersene e da qualche giorno il lago è frequentato da un grosso uccello acquatico di specie ancora indefinita che pasteggia abbondantemente, e di pesci, con mio grande dispiacere, non ce ne è quasi più. Non sono ancora riuscita a vedere l'assassino, ma il vicino, Giovanni un vecchietto campagnolo e molto simpatico mi tiene aggiornata sulle sue prodezze. Mi dice che arriva la mattina assai presto, se ne sta un po' su un grande "pino" (in realtà un cipresso), scende quindi a fare provvista per tornarsene poi sul l'albero.... Un airone! Un airone! Afferma Giovanni che confonde pini e cipressi. Dalle descrizioni e dimensioni però mi par più probabile si tratti di una nitticora. Non so se riuscirò mai a vedere il killer, il "piatto" è ormai quasi vuoto, e presto andrà a depredare qualche altro stagno. Mi spiace veramente molto, ai pesci spiacerà anche di più, era davvero bello fermasi sul ponte e vederli arrivare tutti ad aspettare un poco di cibo, si scatenavano in frenetiche evoluzioni, lampi argentei e d'oro nell'acqua veloci come frecce. E poi come faremo noi quest'estate a difenderci dalle zanzare senza i pesci a proteggerci? Spero che almeno i piccolissimi nuovi nati, in virtù delle loro scare dimensioni se la cavino e che presto in un'orgia di uova e sperma ripopolino il lago.