"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

martedì 28 ottobre 2014

ENRICO, CHE CULO!

Pensa l’imbarazzo se avesse preferito te!

La nostra ministra

Maria_Elena_Boschi_daticamera

l’altra sera da Fazio alla domanda <<Chi preferisce tra Fanfani e Berlinguer?>> afferma che <<Da aretina non posso che dire Fanfani, per una questione di vicinanza territoriale.>>

1280px-Amintore_Fanfani_(1983)

38
Contenta lei…
Noi magari un po’ meno visto che ci governa.

domenica 19 ottobre 2014

AUTARCHIA

Ovvero sbucciamo le nostre spugne.

Questi bei cetrioloni si chiamano Luffe (Luffa cylindrica)
20140929_0840
E quando dico cetrioloni intendo proprio oni, oni. Sono lunghi fino a 50; 60 cm con un diametro di dieci, ma non si mangiano.

Con tanta pazienza (il ciclo vegetativo non è breve) si trasformeranno in belle spugnone per lavare se stessi o le pentole.
Almeno in forma di spugna fatta e finita penso che li abbiate visti tutti, si vendono (non a buon prezzo) nei negozi di prodotti per l’igiene personale.

A me, che quando posso piace avere il mondo intero sotto controllo, per dipendere con spirito autarchico il meno possibile dall’esterno, l’idea di coltivarmi le mie spugne è sempre piaciuta.

Parecchi anni fa non ricordo come e dove avevo trovato i semi della luffa e m’ero allevata nel giro di un paio di stagioni  un bello stock di spugne. Per un po’ di anni, data l’abbondanza non le avevo più seminate (tra l’altro sono quasi indistruttibili) ma quando quasi esaurite le scorte decidemmo di riseminarle i semi conservati, ormai troppo invecchiati, si rifiutarono di germogliare.

Lo scorso natale  Steve un amico inglese mi ha, tra le altre cose, regalato una bustina di semi di luffa che hanno fatto il loro dovere: spuntati, cresciuti e fruttificato.
Purtroppo è l’estate che il suo compito quest’anno non lo ha compiuto a puntino e causa maltempo le luffe non sono ancora del tutto mature. Fino ad ora se ne sono seccate solo un paio delle più piccole.

Guardiamole da vicino: all’apice distale presentano una sorta di tappo, o per meglio dire opercolo (si chiama Luffa operculata un altro tipo di luffa assai più piccino e tondo ma ugualmente spugnoso), si vede bene nel frutto a destra, e ancora meglio nel frutto maturo qui sotto

20141014_0967
con una leggera pressione l’opercolo si apre e dal foro che scopre, scuotendo ben bene, escono i semi che sono quasi neri e della forma e dimensioni simili a quelli di zucca

20141014_0966

Tolti i semi, partendo dal foro, si comincia a sbucciare la luffa quasi come si fa per togliere il guscio alle uova sode.

20140907_0578

Subito appare la spugna pronta che non richiede altri interventi se non quello di essere usata.
Da asciutte sono rigide, ma bagnate divengono morbide. Durano moltissimo si asciugano subito e per rovinarle devi maltrattarle davvero molto.
Ecco infine un gruppetto di luffe sbucciate di varie misure:

20141014_0963

La bottiglia è una normale bottiglia da litro, giusto per farsi un’idea delle dimensioni.

Si coltiva come le zucche o, come i cetrioli visto che come questi ha un aspetto lianoso e preferisce avere un sostegno, i frutti se poggiano in terra si sciupano, ma come per le zucche occorre aspettare parecchio tempo prima di cogliere.

Qui un link ad una scheda trovata online.

Buon bagnetto a tutti.

sabato 11 ottobre 2014

AMABILE ASSASSINA

Ovvero: leggi di natura
20141009_0909a
Appena cambiato i denti da latte ha voluto controllare che quelli nuovi fossero adatti all’uso.
Almeno non dovrò più riempire la casa di trappole come mi è toccato fare l’altr’anno.

Stavo stirando e un topo sfacciatissimo mi è passato sui piedi. Trappolina, topo preso anche con un po’ di rimorso.
La sera del giorno dopo distesa sul tappeto a guardare la tele un altro sorcio ancora più temerario del primo è venuto a fregarmi le briciole dei biscotti.
Per farla breve in pochi giorni ne presi 6.

Ormai era un po’ che non avevo più Bluto a girar per casa e evidentemente s’era sparsa la voce:<< CAMPO LIBERO!!>>
Bene signori topini adesso, sappiatelo, c’è Vèi, (e anche Nurù) 2 chili scarsi di muscoletti guizzanti, unghie e dentini.

E’ finita con il malcapitato completamente mangiato:

20141009_0947a
<<Del topo, cari signori, qui non si butta via niente, proprio come fate voi con il maiale e sul tappeto nemmeno una gocciolina di sangue, così non mi potete rimproverare>>.