"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

domenica 19 novembre 2017

INUTILE GIRARCI INTORNO

(Attraverso il buio)
Lo dico, non lo dico…

Chi mi sta intorno nel mondo reale lo sa, chi frequento in quello immateriale del web no, ma anche tra le relazioni smaterializzate della rete mi pare di riconoscere qua e la qualcuno che posso chiamare amico, almeno nel senso un po’ vago ed indefinito dei legami possibili in internet.

Ci sono incontri e scambi rimasti in sospeso, risposte non date; così rimarrà per un po’ di tempo, per quanto non so.

Il perché è questione di un attimo, il tempo di una caduta.
Il mio compagno è da due settimane in rianimazione.

Aspetto.

domenica 12 novembre 2017

GUARDARE ATTRAVERSO IL BUIO

Kazimir_malevich,_quadrato_nero,_1915,_01

Kazimir Malevich, quadrato nero su sfondo bianco da QUI  (ma io voglio vedere lo sfondo bianco che traspare anche attraverso le screpolature)

D4°,  è il 6° giorno, sarebbe domenica ma non è che cambi molto. I giorni della settimana sono concetti astratti, qui di più.

Anche la differenza tra giorno e notte è più sfumata, la luce è sempre più o meno quella, l’attenzione e l’attività anche, entrambe sempre elevate senza darlo a vedere. Quello che cambia è solo la nostra presenza, alle dieci di sera ci mandano via. A volte viene il sospetto che sia per tutelare noi “esterni” così siamo costretti a prenderci cura anche di noi stessi.

Degli interni si prendono cura loro, noi qui siamo assolutamente inutili, a volte forse anche un po’ dannosi. Quando durante  il giorno ci allontanano per qualche minuto la sensazione è che non sia tanto per proteggere l’interno ma per evitare di dover badare anche a noi, facili al turbamento.

Aspetto.

venerdì 3 novembre 2017

OGGI NELL’ORTO

Sono andata a piantare l’aglio, ultimi giorni utili per averlo pronto per usarlo fresco ad inizio primavera, il lavoro mi ha rubato davvero poco tempo, la terra era morbida e umida al punto giusto e infilarci dento circa 250 spicchi come tante suppostine è stato un attimo 20171103_0287

Quattro fili per andare dritti e nessuna fatica.  Espletato il compito ho fatto un giro del campo, e con al macchina fotografica in mano ho compilato una sorta di inventario di quanto c’è in produzione.

Le luffe stanno cominciando a seccare, quindi avremo un bel po’ di spugne da usare e regalare se non sarà troppo umido. Ciondolano dai tralci quasi tutte ancora verdi, ma ormai di un colore tenue che vira leggermente al beige e iniziano a macchiarsi di bruno, una è già pronta da sbucciare.20171103_0236

A lato delle luffe i pomodorini maturano pian piano, qualcuno già pronto spicca come perle di corallo tra il fogliame fitto.20171103_0242

Poco oltre gli ultimi peperoni si nascondono come per tenersi caldi, solo pochi ormai riusciranno a divenire giallo sole,20171103_0240

pazienza, prima che geli li raccoglieremo verdi.
Le melanzane ormai fanno solo fiori che non riescono più ad allegare20171103_0279

però che belli sono, belli ed inutili come gli ultimi fiori di zucchino, piccoli soli autunnali

20171103_0252E ora ecco i cavoli veri principi tra le verdure invernali

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le venate verze che raccolgono le gocce lasciate dalla nebbia della notte,20171103_0248
i cappucci rossi che cominciano a sbucare tra le foglie,20171103_0253
quelli bianchi che sono ancora verdi,

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i cavolfiori privi di fiori, ci vuole tempo ma arriveranno,

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e poi i broccoletti che non aspettano altro che la padella in cui raggiungere l’olio e l’aglio, e poi, poi basta che il post è già troppo lungo.

Altri colori e altre foglie le lasciamo per la prossima volta

giovedì 2 novembre 2017

POVERE PIANTE DOVE VI METTO?

L’inverno pare avvicinarsi più deciso di quello passato, l’altra notte sul mio balcone a nord c’erano quattro gradi, fortuna che il mio compagno da bravo ortolano-carpentiere-cantiniere, segue attentamente l’evolversi del tempo e il giorno prima mi ha aiutato a ritirare il ficus benjamina che abita con noi da quando siamo in questa casa, ovvero da trentun anni

È cresciuto parecchio malgrado ogni inverno perda quasi tutte le foglie per la poca luce che possiamo offrirgli nei mesi freddi.

A fine maggio stremato dall’inverno in casa, ridotto all’ombra di se stesso, va sul balcone dopo una severa potatura. Lui generoso ogni estate si riveste di nuova vegetazione per fare bella mostra di se in casa per un mese, poi comincia piano piano a spogliarsi.

Ma oggi è bellissimo e ve lo faccio vedere

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Sulla piccola finestra di cucina c’è per ora la nursery:

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Una fila di baby tradescantie, dentro i barattoli vuoti del mais, figlie di seconda generazione di un furto a man salva da me compiuto ed un cucciolo di clorophytum direttamente di provenienza illecita destinato a diventare spero, a sua volta, una valida matricina di future piantine.

Il fatto è che un anno e mezzo fa ero in un garden e per un vasettino di tradescanzia minuscolo chiedevano uno sproposito, bellino era bellino ma otto euro per una piantina minuscola è indegno.

Io e una delle piantine ci siamo guardate intensamente negli occhi e la piantina inteso ciò che le chiedevo ha acconsentito a donarmi un rametto con tre foglioline.
Arrivata a casa le ho messe in un barattolo con un po’ di terra e a distanza di un anno e mezzo ho tradescantie ovunque, ecco qui sotto la figlia del peccato, madre di tutte quelle che ho regalato e che ho in casa, la ho appena fotografata col cello. per farvela vedere:


20171102_195138E poi dicono che il delitto non paga…

Chi vuole una tradescantia? Basta chiedere io ve la allevo e voi venite a prenderla Smile

Rimane il problema di trovar posto alle infanti che ora sono sulla finestra di cucina dove diavolo le metto che tra un po’ la casa pare una serra? E quando dovrò portare dentro anche quelle che sono sul balcone a est?

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Di cui qui se ne vedono solo alcune…