"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

lunedì 30 aprile 2012

IL SUO PESO SULLE GINOCCHIA

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Il gatto
I
Un bel gatto forte, dolce e vezzoso
Passeggia nel mio cervello
Come a casa sua.
Si sente appena quando miagola,
Per quanto il tono è tenero e discreto;
Ma la voce è sempre profonda e ricca,
Sia che brontoli o s'acqueti.
Questo il suo incanto e il suo segreto.
Come penetra e filtra questa voce
Nell'intimo mio più tenebroso!
Mi riempie come un verso numeroso
E mi rallegra come un filtro!
Che quiete per i mali più crudeli!
Racchiude in sé tutte le estasi!
Non le servono parole
Per dire le più lunghe frasi.
L'unico archetto che morde
Sul perfetto strumento del mio cuore
E fa cantare più regalmente
La più vibrante corda
È la tua voce, gatto misterioso,
Gatto serafico, gatto strano!
Tutto in te, come in un angelo,
E' sottile ed armonioso!
II
Che dolce profumo esala da quel pelo
Biondo e bruno!
Com'ero tutto profumato
Una sera che l'accarezzai
Una volta, una soltanto!
E' lui il mio genio tutelare!
Giudica, governa e ispira
Ogni cosa nel suo impero;
E' una fata?
O forse un dio?
Quando i miei occhi, attratti
Come da calamita, dolci si volgono
A quel gatto che amo
E guardo poi in me stesso,
Che meraviglia il fuoco
Di quelle pallide pupille,
Di quei chiari fanali,
Di quei viventi opali
Che fissi mi contemplano!

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Vieni bel gatto, vieni sul mio cuore amoroso;
trattieni i tuoi artigli
ch'io mi sprofondi dentro i tuoi begli occhi d'agata e metallo.
Quando a bell'agio le mie dita a lungo
ti carezzan la testa e il dorso elastico,
gode la mia mano ebbra al toccare il tuo corpo elettrico…

Charles Baudelaire

Immagine 011

Scomparso il tuo peso sulle ginocchia,
la tua ombra ai miei piedi,
il vibrare delle fusa,
che la notte colmava il buio.
Scomparso lo sguardo che sempre mi seguiva.

Addio Amico

sabato 28 aprile 2012

COMINCIANO

20120425_0354La prima fragola di stagione, raccolta il 24 aprile.
(si lo so che oggi è il 28) 

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mercoledì 25 aprile 2012

A UNO DEI TANTI

2010-06-220012Soldati e  partigiani, italiani e non, uomini e donne.

GRAZIE2010-06-220008

No, i morti non sono tutti uguali.
Non a tutti si può dire grazie.

(Foto: un cimitero lungo la “Linea Gotica”)

domenica 22 aprile 2012

FRAGOLE E GELO

(Gelo, non gelato, per quello occorre aspettare ancora un po’.)
Terzo post dedicato alle fragole qui il primo ed il secondo

Delle due varietà di fragole adesso in campo, una è ormai a fine fioritura,

20120421_0303 20120421_0302l’altra, più tardiva, nel pieno del suo splendore. 

2005-04-270001 A differenza di quanto verrebbe da pensare non è detto che una varietà più tardiva sia meno esposta ai danni da freddo di una precoce come dopo vedremo.

Premesso che la pianta della fragola è un esserino assai resistente al gelo (se siete in dubbio riguardo all’attitudine di una pianta a sopportare il freddo, chiedetevi da dove viene, dove la si trova in natura, le fragole sono figlie dei boschi, creature di montagna, la pianta di fragola non sofre il freddo, nemmeno quello intenso, la si trova spontanea anche in zone dell’Alasca dove le temperature invernali raggiungono i –50, quelle coltivate sono un pochino più viziate ma comunque piuttosto resistenti). Il suo fiore invece il freddo lo sofre.

Ecco cosa può accadere ai fiori quando gela20120421_0306

20120421_0307Questi fiori, con i petali candidi ma la corona degli stami e il piccolo ricetacolo con i pistilli completamente bruciati dal gelo, sono delle piante tardive la gelata per loro è arrivata nel momento meno adatto. Chi ha aperto i fiori prima e chi lo ha fatto dopo non ha risentito del freddo; boccioli e frutticini sono rimasti indenni. La temperatura a cui soltamente gli organi fiorali vengono danneggiati è attorno ai –2;-3 C°, e nel campo ha fatto giusto giusto 
–2,5

Temperatura poco gradita anche dalle zucchine appena trapiantate in campo che ci hanno rimesso qualche foglia, quelle che toccavano il tessuto protettivo tenedolo sollevato dal cuore, per fortuna salvo20120421_0310 Eccole qui belle pimpanti anche se in ritardo rispetto al dovuto.

Anche le viti hanno avuto i loro problemi col freddo fuori stagione20120421_0316Niente di serio nemmeno qui, le piante danneggiate non sono molte.

20120421_0315Questa per esempio sta benissimo, e esperienze degli anni passati, con gelate anche più serie mi hanno insegnato che le gemme perdute vengono di solito sostituite senza particolari danni alla produzione.

Quindi speriamo di fare il vino anche quest’autunno.

mercoledì 18 aprile 2012

TRA PAGANESIMO ARTE E SUPERSTIZIONE

Dopo vari giorni di freddo e pioggia, il sole di ieri mi ha portato sino al porto per una passeggiata e qui mi sono imbattuta in qualcosa che mi ha sconcertata. Ve lo voglio far vedere.

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Fin qui niente di strano, solo una brutta statua di una madonna gobba che assomiglia vista di profilo ad un pesce. (forse per restare in tema con il posto)20120417_0255
Qui qualcosa di più interessante si comincia a vedere, visto la base della colonna?
Opera di devozione di un singolo? Contributo scherzoso di molti? Intervento artistico individuale o opera collettiva casuale? Banale superstizione della gente? Immondezzaio?

In ogni caso non mi pare cosa a cui dedicare solo un’alzata di spalle, merita uno sguardo più attento.

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Babbo natale con le pigne e una macchinina
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Uova pasquali tappi di bottiglia e un’accendino
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Un presepe e una forcina per capelli
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Una dedica e una bambola
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Un cioccolatino
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Ex voto e pubblicità
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Tantissime etichette delle Camel un po’ovunque
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Caramelle
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Un bel modellino con incollato un brutto presepe
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Un’altra dedica
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Una moto
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Ancora una macchinina
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Questa bella noce e tanto altro ancora

Inquietante che vi pare?

sabato 14 aprile 2012

RADICINI

Ovvero dal seme al piatto in poco più di un mese.
Questo enigmatico nome indica nel riminese una verdura vivace e frugale20120317_0160Eccoli il 12 di marzo, a pochi giorni dalla semina

20120401_0181 Qui già quasi pronti per il pinzimonio, è il primo di aprile.

20120410_0185Dieci giorni dopo ecco i rapanelli. Nessun intervento colturale se non semina, una rapida pulitura da qualche erbaccia e raccolta.

Devo però confessarvi una cosa: tutto ciò in coltura protetta, ovvero in serra (fredda)

Le zucchine (in questo post ancora fanciulle)  appena trapiantate in campo si sono prese un bel –2,5; malgrado il tessuto le foglie si sono bruciate, non l’apice vegetativo, quindi speriamo in bene.

lunedì 9 aprile 2012

LA VERZA E I SUOI DINTORNI

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20120317_0129 “Un amico di blog” mi ha spedito un delizioso link tutto dedicato a questo lussureggiante ortaggio.

Indubbiamente giunti in primavera di verze non se ne può più. Quelle che vedete erano le superstiti a fine marzo. Le esigenze orticole hanno imposto la loro raccolta, aspettare oltre avrebbe significato farle andare a fiore e poi la terra serviva libera. Così, private insieme alle foglie esterne della loro mirabile bellezza, sono finte in cantina per essere “smaltite” attraverso i processi biochimici del nostro organismo, e qui appunto entra in scena il “consiglio” di Mauri:
 http://www.youtube.com/watch?v=3-i7aM9Moww&feature=related

Alla sua proposta ne aggiungo un’altra:

PIADA CON LE VERZE

Riprendo la ricetta della piada, (non piadINA che quella è roba leziosa da turisti come il risottINO, la grigliatiINA, l’insalatiINA) da un vecchio post nel quale spiegavo come fare i “cassoni con le rosole”
 

“Farina, acqua, srtutto (20% rispetto alla farina) sale. Niente altro. Non lievito, bicarbonato, latte o (orrore) uovo. Lasciamo le complicazioni al ravennate e al forlivese, qui la piada è una cosa seria e semplice (...mmm mi sto cacciando in un ginepraio... in Romagna le polemiche su quale sia la vera piada infuriano da sempre. A quale ricetta spetta la DOP? Non mancano le conferenze in proposito. Io da NON romognola dopo averne provate varie ho decisamente preferito quella sottile riminese).

La si impasta la si stende sottile e la si cuoce rivoltandola sul testo nel giro di poco.

Per testo qui si intende un disco del diametro di circa 30 cm di ghisa o ferro, se usate il fronello a gas, oppure di refrattario se si ha la fortuna di avere un caminetto adatto all' uso di cucina (la rola)”

Una volta cotta la piada va ripiegata a metà, spalmata di squacquerone (formaggio simile allo sracchino) e riempita di verza cotta al vapore e rigirata in padella con olio e aglio.

Se non siete vegetariani al posto dello, o in aggiunta allo, squacquerone suggerisco una salsiccia rosolata in padella e spaccata a metà per il lungo

Si mangia con le mani che altrimenti non è altrettanto buona.