(Gelo, non gelato, per quello occorre aspettare ancora un po’.)
Terzo post dedicato alle fragole qui il primo ed il secondo
Delle due varietà di fragole adesso in campo, una è ormai a fine fioritura,
l’altra, più tardiva, nel pieno del suo splendore.A differenza di quanto verrebbe da pensare non è detto che una varietà più tardiva sia meno esposta ai danni da freddo di una precoce come dopo vedremo.
Premesso che la pianta della fragola è un esserino assai resistente al gelo (se siete in dubbio riguardo all’attitudine di una pianta a sopportare il freddo, chiedetevi da dove viene, dove la si trova in natura, le fragole sono figlie dei boschi, creature di montagna, la pianta di fragola non sofre il freddo, nemmeno quello intenso, la si trova spontanea anche in zone dell’Alasca dove le temperature invernali raggiungono i –50, quelle coltivate sono un pochino più viziate ma comunque piuttosto resistenti). Il suo fiore invece il freddo lo sofre.
Ecco cosa può accadere ai fiori quando gela
Questi fiori, con i petali candidi ma la corona degli stami e il piccolo ricetacolo con i pistilli completamente bruciati dal gelo, sono delle piante tardive la gelata per loro è arrivata nel momento meno adatto. Chi ha aperto i fiori prima e chi lo ha fatto dopo non ha risentito del freddo; boccioli e frutticini sono rimasti indenni. La temperatura a cui soltamente gli organi fiorali vengono danneggiati è attorno ai –2;-3 C°, e nel campo ha fatto giusto giusto
–2,5
Temperatura poco gradita anche dalle zucchine appena trapiantate in campo che ci hanno rimesso qualche foglia, quelle che toccavano il tessuto protettivo tenedolo sollevato dal cuore, per fortuna salvo Eccole qui belle pimpanti anche se in ritardo rispetto al dovuto.
Anche le viti hanno avuto i loro problemi col freddo fuori stagioneNiente di serio nemmeno qui, le piante danneggiate non sono molte.
Questa per esempio sta benissimo, e esperienze degli anni passati, con gelate anche più serie mi hanno insegnato che le gemme perdute vengono di solito sostituite senza particolari danni alla produzione.
Quindi speriamo di fare il vino anche quest’autunno.
7 commenti:
Uh, a leggere il titolo del post mi e' venuto un accidente :)
Potatura corta,l'ho provata anch'io su alcune piante,staremo a vedere,che varietà di uva coltivi?
Quelle fragole sono rifiorenti? Quante fioriture si possono ottenere nel corso di una stagione? Grazie. Ciao.
Ciao Moscone Bianco, niente di grave per fortuna, ordinari momenti di paura di ogni ortolano.
@Blogredire, siamo in Romagna quindi in prevalenza sangiovese... ma...
E' una vecchissima vigna di circa sttant'anni, una volta da noi era abitudine piantare vigneti misti, c'è un po' di tutto: tanto sangiovese, del cabernet, del lambrusco, qualche vite bianca, delle emerite sconosciute e persino un mezzo filare di "tintoria", qui chiamano così l'uva americana con polpa rossa che spremuta da un succo molto colorato. E' un piccolo vigneto malandato con piante che quando abbiamo iniziato noi a gestirlo avevano forme di allevamento di fantasia derivate dal "capovolto" tipico della Romagna mal lavorato. Fusti lunghissimi attorcigliati ramificati secchi qua per le trachomicosi, con molte fallanze lungo i filari. Oggi ridimensionato nell'eccesso di legno è in gran parte tenuto a cordone speronato anche per "chiudere i buchi" dove mancano le piante.
Continuo a tifare per le zucchine e a ben sperare, poi vista la dotta delucidazione che hai dato a Blogredire mi è venuto voglia di vino, di quello vero fatto di uva, chissà mai che un giorno riesca a bere un bicchiere del tuo, dalle varietà dovrebbe promettere bene ;)
Eccomi Mauri, scusa l'attesa, ho avuto altro a cui pensare in questi giorni.
Le zucchine sorrette dal tuo tifo si sono riprese, e c'è sempre una bottiglia di vino pronta nel caso tu passassi in Romagna, ricordatelo.
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