...Il momento è giunto. Tutte le pene, i
lutti, le persecuzioni stanno per finire. Mi pare impos-
sibile. Non avrei mai immaginato di ascoltare al tele-
fono quelle parole dalla voce di Vergani: "La città in-
sorge, agisci con la tua brigata secondo il piano sta-
bilito. " Forse mi ero sempre figurato che le parole
fossero gridate da un altoparlante alle folle sulle piazze.
Scendo in strada.
È il 25 aprile. ...
...Finalmente mi
sento in un mondo pieno, completo, vivo. lo che per
mesi senza fine ho lottato con piccoli gruppi di tenaci
patrioti; io che per mesi mi sono mosso come un'om-
bra, isolato, _senza contatti se non quelli (tanto rari e
fuggevoli da sembrare irreali) con esponenti del coman-
do regionale, con le staffette o con pochi altri compa-
gni della brigata; io, in mezzo a tutta questa gente, a
questi operai, a questi giovani, a queste donne mi sen-
to come immerso in un grande mare di affetto. Fino a
ieri ho camminato nelle strade di questa grande città
considerando i passanti potenziali nemici, dubitando di
tutti, sospettando di ognuno. Oggi, confuso in questa
folla amica, è come se uscissi da un incubo. Mi accorgo
che le case sono belle case, che le strade sono ampie
e che sopra di me c'è il cielo...
...È un grande giorno. È il grande giorno...
dal libro "Senza Tregua la guerra dei GAP" di Giovanni Pesce.
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