Ovvero: ma è proprio necessario fare le cose così?
Pieve Corena, Monte Cerignone, Montemaggio, Val Porco, Cuccagna, Montecopiolo…
Che bei nomi evocativi questi bei posti tra le colline a cavallo tra Marche Romagna e San Marino
Google li vede così ma le riprese sono di qualche anno fa.
Io li ho visti così, ma anche queste foto sono di qualche anno fa, non molti, tre, forse quattro. Adesso questo prato, proprio questo della foto qui sotto è un po’ cambiato;
è diventato così, in nome di una malcompresa ecologia.
Forse non abbiamo abbastanza tetti di capannoni da coprire di pannelli solari…
E allora ecco che ne copriamo i campi.
Un’eonomia slegata dalle persone, incentivi sbagliati, rendono più conveniente lastricare i prati con il silicio che farci crescere erba da pascolo.
Lo so, sono terre povere e avare, argille instabili sempre in movimento che rendono poco o nulla, ma questa non mi pare una soluzione, mi sembra piuttosto un altro problema.
La staccionata si, almeno quella è rimasta.
Non è il solo modo con cui le nuove fonti di energia rubano la terra, ne riparleremo.
15 commenti:
Che costruzioni mostruose e deturpanti!
Mi chiedo dove penseranno di smaltire il materiale con cui sono fatte, visto che il territorio non è tanto stabile...
Anche in questo caso l'uomo costruisce a senso unico, preoccupandosi solo del profitto presente ed io mi chiedo spesso dove queste persone hanno lasciato la coscienza e la consapevolezza di quale sarà l'eredità per i loro figli piuttosto che nipoti o amici.
so cosa significa avere una terra che non rende, sei penalizzato perchè dei comunque gestirla, tenerci pulito, è solo un costo. E non è giusto che diventi una sorta di condanna avere una terra che non rende. D'altro canto gestita così, come nella foto, mi sembra una terra ...desolata!
Causa gli incentivi, molte zone del mio territorio si stanno riempiendo di cose così, con il benestare di associazioni ambientaliste sempre più squalificate e amministrazioni che vogliono colorarsi di verde ambiente (decaduto quello padano). Quanto a google maps, a volte è indietro di anni (sul balcone di casa mia c'è ancora la bandiera del referendum anti privatizzazione dell'acqua).
Cara Vera, l'altro anno giravo in macchina per le campagne di Custoza, e a un certo punto ho scorto una specie di laghetto: era un intero campo "tappezzato" di pannelli solari. Sembrava un miraggio del deserto.
Maura, a volte purtroppo il profitto presente può coincidere con il mettere qualcosa nel piatto, dato il luogo aspro e povero in cui la struttura è stata realizzata potrebbe anche essere. Mi rimane però il dubbio che non il proprietario del terreno ma qualcun altro goda effettivamente di tale profitto.
Sara, Le colpe stanno nella legge che prevede incentivi esagerati, o per meglio dire sbagliati, per il solare. La produzione di energia verde non deve portare ad un nuovo spreco e consumo di terra, abbiamo tanti tetti da ricoprire, facciamo utilizzare quelli. (Tra l'altro mi pare che ora gli incentivi si siano orientati proprio in quella direzione.)
Alligatore, anche nella foto di casa mia a "terre alte" è stata per molto tempo presente quella bandiera, e pure bilingue. Nell'immagine di ora ce ne è una italiana, non so se mia sorella l'avesse messa per un 25 aprile o per la festa degli alpini. Da ciò si deduce che a google piacciono le bandiere.
;D
Marta, mi chiedo se, come accade a volte con le campagne ricoperte di teli di plastica, anche in questo caso uccelli distratti non confondano i pannelli con l'acqua schiantandocisi contro. Persino a te fa venire in mente un lago.
Speriamo di no.
Quelle colline sono così belle che occorreva proprio trovare un pretesto così per deturparle. Mi sa che è ancora lontano il giorno in cui "la bellezza salverà il mondo".
Giò, benvenuto nel mio piccolo spazio web.
Temo anche io che quel giorno sia assai lontano, malgrado ciò la bellezza di tanto in tanto salva me e spesso guardandomi attorno mi capita di pensare che il mondo era (prima che ci mettessimo mano) fatto per noi, e noi per il mondo.
Mi pare di capire dal tuo sito che malgrado tu ritenga quel giorno lontano, lavori comunque per avvicinarlo un po'
Si fa quel che si può. C'era qualcuno sicuramente più importante di me - ma i miei neuroni in disarmo non mi consentono di ricordare chi - che diceva più o meno "è solo una goccia nel mare, ma senza quella goccia il mare ne avrebbe una in meno". Anche tu, mi pare, segui le stesse pulsioni. :-)
Sono veramente nauseata dall'inarrestabile vuoto della mente umana.Come dici tu ci sono milioni di tetti sui quali collocare pannelli, è mai possibile che TUTTI
siamo al servizio del dio denaro?
E che non riusciamo a modificare
nulla? Sono avvilita.
Scusa lo sfogo. Ciao
Purtroppo i modi sono tanti ma come dici bene è all'origine che bisogna guardare: per mettere i pannelli sul tetto di un capannone, casa, stalla ecc devi pagare tu. Per mettere i pannelli su un campo e deturpare il paesaggio ti pagano loro e profumatamente. Per ora, perché so già che finirà come i pannelli sui tetti di anni fa: ora cascano e nessuno li aggiusta, la gente ricomincia ad allacciarsi persino all'enel perché costa meno che tirare fuori 10mila euro per risanare i vecchi pannelli.
Dico solo che di tutela del paesaggio non ne abbiamo mai avuta: sarebbe facile dire che in Gran Bretagna è impossibile fare uno scempio del genere e che infatti non hanno nemmeno gli orrendi capannoni sparsi per i campi. Casualmente però sono tra i maggiori utilizzatori di energia solare in Europa. Sarebbe facile da dire e tanto ormai l'ho detto ma resta banale. Abbiamo da quarant'anni e più dei governi che non si occupano affatto di tutela del territorio.
@ Unrosetoinviacerreto: dici bene Loretta chi di denaro non ne ha è facilmente sotto ricatto, chi ne ha se vuole può fare quello che gli pare e guardare poi dall'altra parte.
@ Erbaviola: Grazia mi sono chiesta anche io che vita media possano avere questi pannelli, che costi di smaltimento abbiano, che possibilità di riciclo. Speriamo che la loro produzione ed il loro smaltimento non richiedano più energia di quanta durante il loro esercizio possano fornire.
Quella dei campi fotovoltaici su terreno verde, biotico (a terra) NON ha NULLA di ecologia, e' solo speculazione.
Con i milioni di ettari cementificati, edificati NON c'e' ALCUN senso di consumare campi per 'sta roba.
Appunto, UnUomo.In Cammino, appunto. E che dire dei biiodigestori alimentati a ottimo mais?
Dovrei raccontaredei disastri che il biocontadino del riso di cui sono referente per il GAS mi ha raccontato.
L'agricoltura dopo essere stata massacrata dalla speculazione e crescita edilizia ora subisce gli attacchi della crescita delle energie verdognolastre.
Ancora una volta il tumore della crescita si manifesta.
E ora che avevamo iniziato a decrescere demograficamente abbiamo questo orribile e funesto tsunami migratorio.
Già, so che sei tra coloro che sono oltremodo preoccupati dall'immigrazione, io non sono tra quelli, penso che se affrontassimo il discorso insieme finiremmo a graffi digitali, di persona forse no.
La rete durante le discussioni mi pare tiri fuori il peggio da ognuno, forse la mancanza della comunicazione non verbale altera ciò che si percepisce dell'altro, quindi evito per la maggior parte delle volte le discussioni on line.
Tornando all'agricoltura questa è stata per oltre dieci anni la fonte di reddito della mia famiglia, frutta ed ortaggi biologici, quando il biologico non era ancora moda. Ora per motivi vari abbiamo alnche altri lavori, ma la nostra terra ci fornisce ancora tutta la frutta e la verdura che ci occorre. Conosco quindi abbastanza bene la realtà della produzione agricola, molti dei miei amici sono contadini a tempo pieno ed il mio compagno lavora in una grande cantina, abbiamo quindi una visuale "dall'interno"della realtà agricola. Aggiungi che ho un biodigestore che funziona a mais poco lontano da casa e potrai immaginare cosa penso di certe attività che di verde hanno solo il colore dei marchi, a volte nemmeno quello.
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