"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

domenica 30 giugno 2013

DOPO LA GRANDINE

Lunedì 24 giugno sul riminese si sono abbattuti un nubifragio ed una grandinata devastanti, oggi siamo andati a vedere cosa è rimasto nella campagna della fascia colpita.

NIENTE

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Il grano e l’orzo erano pronti per la trebbiatura, ma a trebbiare ci ha pensato Giove Pluvio
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questi erano dei carciofi
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questi campi di mais,
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campi di girasole
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per capire di cosa fosse stato questo appezzamento, ci sono dovuta entrare a cercare tra i residui qualche indizio, il penetrante odore mi ha aiutato: coriandolo da seme, tanto per capirci, ad un chilometro di distanza la stessa coltura si presenta così:
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entrambe le foto sono state fatte oggi.

Quello che lascia più interdetti sono però i vigneti, lì i danni non si limitano alla perdita del prodotto di quest’anno, i guai si trascineranno anche l’anno prossimo.20130630_5124
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sembra inverno, ma anche qui sotto, a poche centinaia di metri di distanza, malgrado l’aspetto buono, i grappoli sono tutti danneggiati e le foglie ed i rami sono rotti.

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Nella prossima immagine si vede bene la diversa intensità che ha avuto la grandinata, man mano che ci si allontana sembra che cambi la stagione, passando da una malandata estate, (i rami più esposti anche qui in primo piano sono defogliati) ad un triste inverno

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Grano maturo (se fosse rimasto qualcosa) ed alberi spogli.

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Altri vigneti.

No, non tutti erano assicurati, e in molti hanno perso tutto il raccolto.

12 commenti:

losmogotes ha detto...

fa impressione. molto triste. la grandine non è da prevedere, ma neanche da prevenire, mica ci metti le reti antigrandine sui campi di grano...mah..

valerio ha detto...

ho un piccolissimo orto dove coltivo pomodori , melanzane e zucchine ...tutto distrutto !!!!!!!

Franz Mosco ha detto...

:( che disastro! Quanta fatica volatilizzata in pochi minuti :(

@Valerio, è successo anche a me, qualche anno fa: anche se sono pochi metri quadrati, è desolante. Ti capisco benissimo.

unrosetoinviacerreto ha detto...

Vedere le foto fa impressione.
Che situazione terribile per
coloro che con quei frutti e quel
grano dovevano viverci.

Vera ha detto...

@Losmogotes, no non si può prevenire, o meglio non è economicamente possibile farlo, le reti c'è chi le usa ma si può solo per colture di grande pregio altrimenti gli investimenti non sono giustificabili, c'è la soluzione dell'assicurazione, qualche volta varrebbe la pena farla.

@Valerio, il mio orto è stato più fortunato del tuo, qualche danno, ma per adesso pare poca cosa.

@MoscO, a dire la verità i minuti non sono stati proprio così pochi, la grandinata è stata insolitamente lunga: in certe zone fino a 50 minuti, si vede il risultato.

@Unrosetoinviacerreto, e da te come è andata? Non sei molto lontana, le tue rose stanno bene?

erbaviola ha detto...

A non molti km di distanza, da noi, c'è stata solo tanta pioggia e il problema è che si impantanano le mietitrebbia anche a giorni di distanza, quindi è tutto un fare prove e tirar fuori le macchine dai campi, dove si può. Ma se tiene, dovrebbe asciugare abbastanza da permettere la raccolta.
Vedere queste foto invece è terribile, è vero che ci sono molti più mezzi per arginare rispetto a una volta (non solo gli aiuti UE per lo stato di calamità) ma il dolore di chi ci ha lavorato e si ritrova con nulla è sempre lo stesso, non ha età.

PattyLoc ha detto...

Non immaginavo nemmeno che una grandinata potesse fare dei danni simili; mi lamentavo delle mie piantine di pomodoro distrutte, ma per chi coltiva per lavoro è terribile.

Vera ha detto...

@Erbaviola: Hai ragione, anche la troppa pioggia fa grossi danni, capita di vedere campi di grano completamente "allettati" cioè schiacciati a terra dalla pioggia e dal vento, se accade quando gli steli del grano sono ancora verdi, spesso ce la fa a rialzarsi, ma se succede quando i culmi sono ormai dorati, è tutto grano perduto.
Chi sceglie di coltivare biologico solitamente corre meno rischi, le piante meno spinte dai concimi chimici hanno fusticini più robusti.

@PattyLoc Mi spiace per le tue piante di pomodoro, anche se un orto non è essenziale per il reddito di una famiglia, è pur semre importante; vedere le proprie attenzioni, il tempo impiegato ed il lavoro andare in fumo affligge molto.

Sara ha detto...

terribile!le tue foto sono bellissima, ma è davvero terribile quanto è accaduto.

UnUomo.InCammino ha detto...

Sei / siete contadina/i?

Vera ha detto...

Ciao UnUomo... Si e no per dieci anni l'agricoltura è stata la nostra fonte di reddito, il mio compagno era coltivatore diretto io lo aiutavo e integravo il mio reddito con il lavoro stagionale nel turismo.
Oggi abbiamo un grande grande orto per noi e per gli amici ma il reddito è affidato ad altro. Non compriamo quasi mai frutta e verdura che a parte i rodotti non compatibili con i nostri climi per il resto ci arrangiamo, essendo noi a forte prevalenza vegetariana è decisamente un'importante voce di bilancio. Producevamo (e produciamo) frutta e verdura biologica, quando lo facevamo per lavoro l'azienda era certificata Bio.

UnUomo.InCammino ha detto...

Da una parte rammarico: ogni contadino che smette per scarsita' di reddito e' una perdita inestimabile.
Dall'altra vedo che siete riusciti a mantenere un po' di contatto con la Terra Madre e questo vi fa onore.

Qui abbiamo fondato il primo GAS della valle, poi gemmatosi in altri sette, proprio per cercare di sostenere i piccoli contadini locali.
Qualcosa ne ne ho scritto a casa: difficolta', ondate di moda che sono passate, massa non critica, nella sua spartanita' un progetto elitario di piccola eccellenza.
Tenete duro, fino a che potete!
:)