Cosa ne sappiamo? Cosa ne pensiamo? Davvero non ci riguarda? LILA
Era il 1982, e io ero una ragazzina . Si cominciava appena a parlarne, ma per me fu subito questione assai importante e vicina.
Non ho mai potuto far finta di niente, ne permettermi troppe paure. I primi test disponibili... Costosi, lenti, non si sapeva quanto affidabili.
Ci dissero che il 25% dei ragazzi era HIV+
No non lo ho proprio mai potuto considerare problema d'altri
E per voi cos' è? Cosa è stato?
Qualcosa da ascoltare "La remotissima possibilità"
su radio 3 all' interno del programma tre soldi, un ciclo iniziato solo da qualche giorno.
19 commenti:
Io vidi un servizio fotografico su un giornale, ancora non se ne parlava da noi, le foto del prima e dopo mi impressionarono, poche e scarne righe ma molte che raccontavano la realtà americana, concludevano dicendo che presto l'avremo vista anche quà in Italia, poi me ne dimenticai, ma presto troppo presto mi accorsi che era arrivata vicino a me, erano anni intensi, passati tra politica, musica, controcultura e droghe, cercando di cambiare un futuro che non ci piaceva.
All'inizio qualche caso isolato, poi nel giro di una decina d'anni ho visto seppelire amici e amiche, alcuni che ci conoscevamo da sempre, vicini di casa e compagni di serate trascorse a far passare il tempo ascoltare musica e altro, l'HIV era arrivata anche nella profonda provincia del nord, in quegli anni era subdolo non si conosceva abbastanza, una siringa tanti ne unì in un'abbraccio mortale e se non fu una siringa fù una scopata, era l'amore libero come si diceva ai tempi che tanto libero non fù.
Vidi morire un fratello e una sorella, un marito e sua moglie che lasciarono un figlio, altri ne seguirono grande il dolore per gli amici persi, mio padre diceva sempre: frequenti gente che non mi piace è meglio se li perdi.
In effetti così avvenne li persi e a distanza di tempo mi chiedo ancora come sarebbe stato vederli invecchiare, ma quella fù come una guerra e in guerra si muore senza un perchè, e a volte ci si salva senza un perchè, o meglio magari un perchè c'è.
Ciao
per me sono stati un paio di amici che ora non ci sono più..
ed è una cosa di cui bisognerebbe parlarne per farne veramente conoscere cause e conseguenze. e prevenzione.
invece vengono azzerati i finanziamenti e, unico caso al mondo (oltre agli stati confessionali) la televisione pubblica non dice la parola preservativo..
Ciao Mauri, ciao Iggy.
Sono tanti i figli della nostra generazione (Iggy mi sa che tu sei molto più giovane vero?)ad aver sfiorato il baratro, dagli anni '70 tossicodipendenze, br e terrorismo, HIV... qualche volta vien davvero da chiedersi perchè ce la siamo cavata.
Il mio di padre riferendosi a chi nel precipizio ci cadeva, parlava di lemming che si buttano in mare e di selezione naturale, senza molta pietà. Pare che i nostri genitori avessero idee simili.
Ho affrontato il tema AIDS perchè se ne parla sempre meno, la percezione del rischio si allontana sempre di più dai ragazzi che ne sanno poco e non sembrano nemmeno curiosi di sapere.
Poche idee e ben confuse.
Il diritto alla sessualità consapevole è stato per una troppo breve stagione un fatto politico, pubblico. Con gli anni ottanta tutto è tornato nella sfera del privato, è esibita ovunque ma come un detersivo o un barattolo di sugo, slegata dalla persona che è tornata ad essere sola. Merce anzichè libertà.
Per cui parliamone, parlatene, e grazie alla Litizzetto che sfidando le censure ha con la sua ironia gridato ieri sera varie volte
PRESERVATIVO!
(a febbraio son 42 e in compagnìa quella della periferia degli anni 80, ero uno dei, se non il, più giovani..)
Lasciando perdere il perchè l'abbiamo scampata che sarabbe comunque interessante la cosa che più mi fa incazzare oggigiorno è che parlando con tanti che di età vanno dai 16 ai 35 e quello che mi fa più imbestialire sono le ragazze che scopano così per noia, per passare il tempo, senza usare nessuna precauzione, anzi mi dicono, se lo devo fare con il preservativo faccio a meno di scopare, è una cosa che proprio non riescono a far capire che usare il preservativo vuol dire volersi bene.
Lo so forse l'eta non è più così verde (la mia) e non riesco a capire queste nuove generazioni, ma poi si lamentano continuamente perchè devono andare dal ginecologo perchè hanno le creste di gallo e altre cazzate simili, ma porca miseria, se ti becchi l'HIV, non ti servirà più a nulla andare dal ginecologo, senza contare che questo tipo di sesso fatto continuamente con persone diverse, se uno è infetto diventa un'epidemia, e io da parte mia non sono ne un bacchettone, ne un moralista, anzi, io sono solo uno che si vuole bene e vorrebbe che anche gli altri imparassero a volersi almeno un pò di bene.
Ca..o cerchiamo di usarlo questo preservativo, rimandarlo potrebbe diventare troppo tardi per volersi bene.
Le ragazze Mauri?
Lo fanno forse da sole? Dove sono i ragazzi?
Loro non lo fanno per noia?
Spero che ne le une ne gli altri lo facciano per noia, ma entrambi perchè si divertono. Solo che sarebbe meglio che si diertano usando anche la testa oltre al bassoventre
Hai ragione, ma per un motivo che non so mentre una volta erano i ragazzi che andavano in cerca di ragazze ora le cose si sono capovolte i ragazzi mi sembrano più presi da altre cose insulse, hai ragione sul fatto che la cosa si fa in due, ma mi sembra che i ragazzi di oggi lo facciano più per noia che altro, almeno quelli che conosco io, se esci una sera e finisci a letto, così per finire la serata, dopo due birre e la sera dopo cambi persona cos'è?
???????
Io credo noia
io ho saputo che esisteva agli inizi degli anni 80 perché un conoscente di mia madre omosessuale era morto di questo male ancora molto oscuro e sconosciuto.
A Roma c'era un ospedale, non ricordo il nome, dove andavano tutti i malati gravi e al tempo erano praticamente solo gay (o comunque ci andavano solo i gay, non so). I medici sapevano che esisteva una malattia strana ma non sapevano cosa fosse.
Comunque se ne parla, se ne parla, solo non in Italia perché è in diminuzione, credo, e perché non è il problema principale. Se ne parla moltissimo nei paesi in via di sviluppo, dove è endemico, tipo Mozambico e Nepal (anche se in Nepal è tenuto un po' più sottotono, ma anche lì il primo problema è la povertà, lo sviluppo economico, le infrastrutture). Nei paesi africani in genere se ne parla perché il numero dei malati è impressionante.
Orientalia
Come al solito tocchi temi molto sensibili Vera...Se pensiamo che oggi la categoria più a rischio è quella etero c'è molto da preoccuparsi. Chi si sente meno lontano dal problema, immancabilmente ci si avvicina! Perchè se è vero che le categorie considerate a rischio come omosessuali o tossici hanno ormai preso piena coscienza del problema, la disinformazione dilagante non sensibilizza a sufficenza i cosiddetti "normali".
Molti passi avanti sono stati fatti dalla ricerca, ho visto tanti amici morire, mentre oggi un hiv positivo se preso in tempo può ambire ad una vita normale per lunghi anni. Una cosa molto importante da chiarire infatti è che un hiv positivo non è un malato terminale di AIDS e la sua infettività potenziale è bassissima. Pochi sanno inoltre che il virus esposto all' aria ha vita brevissima 10/20 minuti non di più, quindi un bicchiere...un asciugamano o cose simili non hanno una grande pericolosità oggettiva di infondere il virus. Mi sono sentito in dovere di esporre quanto detto, per sottolineare che in fondo con la giusta informazione non sarebbe poi cosi arduo difendersi da questa malattia. PRESERVATIVO sempre, a oggi è lo strumento di prevenzione più efficace e forse l'unico...Non si trasmette il virus con un bacio, mai in nessun caso, o almeno le probabilità sono le stesse che scendono domani i marziani sulla terra, con un poco di buon senso e l' informazione la malattia si potrebbe dichiarare sconfitta, oggi il buon senso è il PRESERVATIVO, l'informazione è ciò che dovrebbe farlo usare.
Enrica, si hai ragione, altrove se ne parla è proprio per quello che è ancora più grave che da noi non lo si faccia, ed è per quello che lo ho voluto fare.
Perchè se è vero come dice Tenax (ben tornato, dopo molto che non ti sentivo) che quelli che una volta erano i gruppi a rischio oggi sono ben informati e attenti, con conseguente calo delle nuove infezioni tra loro, è purtroppo altrettanto vero che si è avuto un aumento dei casi nelle fasce una volta considerate poco esposte. Specie nelle donne che per motivi biologici, ma non solo, sono più esposte.
Questo aumento tra la popolazione "regolare" è figlio della disinformazione, e del non considerare spesso più l'AIDS una malattia così seria. Il miglioramento delle terapie e dell'aspettativa di vita fa abbassare la guardia. Poca sensibilità al problema fa si che spesso trascorra parecchio tempo prima che un nuovo infetto scopra di esserlo. Doppio problema: ritardo nell'inizio della terapia, e più tempo per passare inconsapevolmente il virus ad altri.
Ma voi avete mai fatto il test?
No?
Siete proprio sicuri di voi stessi?
Si?
Potete garantire per tutti i vostri partner passati andando a ritroso di vari anni? (la latenza senza sintomi evidenti, pur essendo portatori, può essere molto lunga; anni.)
E per i partner di vostri partner potete garantire?
Io lo ho fatto e non una volta sola
Oggi si stanno sperimentando nuove metodologie basate sull'analisi della saliva, in alcuni ospedali sono state lanciate campagne di screening utilizzando tale metodo, probabilmente presto si arriverà alla possibilità dei test rapidi fai da te.
Allora il sabato sera oltre all'etilometro sarà bene infilare in tasca ai/alle ragazzi/e anche il test e chissà che non si arrivi all auspicato
"zero nuove infezioni"
Se cominci con le domande sul test fai sparire tutti i tuoi lettori, io non riesco nemmeno a convincere i ragazzi a usare il preservativo e dico preservativo che a loro sembra cosa d'altri tempi, altro che evoluti stiamo precipitando nel medioevo prossimo venturo.
Ciao ti segnalo questo
http://papillevagabonde.blogspot.com/2011/12/aids-qualcuno-ancora-ne-parla.html la cosa interessante su quello che scrive è il fatto che bisogna informare sopratutto i figli, i genitori a volte non se lo ricordano.
Grazie Mauri, splendide le immagini del post che mi hai indicato.
Da quello che scrivi sembrerebbe che tu sia molto a contatto con i ragazzi che fai? insegni?
grazie ragazzi, sia Mauri per la segnalazione e Vera per avere affrontato l'argomento sicuramente difficile e poco popolare, ma io non sono pentito come so per certo neanche voi piacere di conoscervi
Piacere mio Günther, ben venuto
No, non insegno, o meglio ho rischiato anche di intraprendere quella carriera, ma poi ho cambiato progetti, i giovani li vedo sul lavoro, alcuni perchè lavorano effettivamente dove lavoro io, altri perchè passano e ne sono passati molti in questi anni con quei contratti di lavoro temporaneo, che sa molto di usa e getta, se ti lamenti ne trovo un'altro che non si lamenta e se lavori poco, ne trovo un'altro che lavora di più, tanto la manodopera in cerca di lavoro non manca.
Poi di ragazzi ci sono quelli che vedo passare per casa, quelli forse hanno ancora speranze, sono in maggioranza universitari....., ma speranze forse è una parola grossa.
Grazie Vera per quello che mi hai scritto...
Venendo al tuo post... ecco io sono un gran paurosa per quello che riguarda cancro/tumore...ma per l'Hiv mi son sempre comportata bene, cioè con testa!
(e appena se ne cominciò a parlare , pur essendo sicura visto che ho sempre usato il preservativo)ai tempi andavo al consultorio di quartiere e ho fatto gli esami del sangue a scadenza ciclica. Il che per molti incoscienti risultava strano, visto che ho avuto solo 3 partners nella mia vita , ma al di là del fidarsi o meno , ho sempre pensato che la vita era Mia e mia soltanto!e non mi sarei mai fidata di nessunaltro se non di mestessa!
Questo dico sempre e ribadisco alle mie nipoti, ma non so se mi ascoltano o fingono solo...sai per loro sono la zia strana!;(
ciao cara
val
Brava Val, parlane sempre: se non semini non spunta nulla (o solo erbacce che è anche peggio) se semini FORSE qualcosa spunta.
E continuando con metafora orticola, occorre tempo come con le piante.
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