"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

domenica 15 ottobre 2017

LA SETE

Ovvero: un segno dei tempi.

Se, quando ero bimba, a scuola o in palestra avevo sete, andavo in bagno e, con la mano a coppa, la punta delle dita sotto il getto del rubinetto, accostavo le labbra alla base del palmo e bevevo.

Spesso l’acqua scorreva lungo il polso sino al gomito e gocciolava nella manica, per evitarlo qualche volta strofinavo il rubinetto in un tentativo di pulizia e attaccavo le labbra suggendo soddisfatta.

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Un gruppo di bambini in età da scuola elementare fa capriole e salti davanti a queste panche, mi pare siano abbastanza attenti e non confondono le loro bottigliette.

Tufferanno mai il viso in un torrente per bere? Useranno mai un culmo di una qualche erba selvatica per succhiare l’acqua da un rigagnolo?

Non credo. Peccato l’acqua bevuta così è buonissima ve lo assicuro.

13 commenti:

Alligatore ha detto...

E poi tutte queste bottiglie di plastica usa e getta non vanno bene. Perché non in vetro o in metallo, riutilizzabili?

Vera ha detto...

Già Alli, ma poi magari viene loro in mente di riempirle al rubinetto, vuoi mica rischiare di prendere l'ebola ;)

semola ha detto...

... oddio!!!
... con l'erba????
... magari una cannuccia col fusto del grano???
... presa dai campi senza nemmeno sterilizzarla!!!!
... usanze barbariche!!!!

Vera ha detto...

Vero Semola :) ma dove stavo da ragazzina il grano non c'era, sono figlia delle montagne temporaneamente trapiantata al mare (non per niente il blog di mia sorella si chiama TERRE ALTE) e allora erano gli steli di certe ombrellifere che serviano da cannuccia.
A pancia in giù nei "pradi" "dove se fova el fen" (si faceva il fieno) bevevamo dalle "lech" che sono piccolissimi rigagnoli di sorgente o deviati dai ruscelli più in alto che servono tramite minuscole chiuse a bagnare i pradi per scorrimento.

semola ha detto...

... spero che si capisse che il mio "oddio " era ironico ...
... io usavo gli steli dei "furasachi" (fora sacchi) come cannucce...

Vera ha detto...

Capito, capito, Semola! Fora sacchi bell nome, chi sono quelle erbacce che quando decidi di far l'amore nel fieno ti rovinano il divertimento? Detti anche spuntacul ;) :D

semola ha detto...

... no quella è la Nappola (credo), il Forasacchi è un'altra specie ...
... pericolosa per le orecchie dei cani ...
... ma forse anche per chi si diverte nel fieno ...

Carlo ha detto...

Purtroppo per loro, per i bambini di oggi, sono molte le sensazioni che non proveranno. O meglio, ne proveranno altre ma non quelle che vivemmo noi. Se, poi, siano migliori o peggiori le loro... difficile a dirsi. Certamente i miei nipoti non vivranno la stessa sensazione di meraviglia che io provavo guardando quella lunga spiaggia del litorale romano che, neanche 50 anni fa, percorrevo di corsa per raggiungere la riva e che, oggi, si è ridotta a meno della metà. I cambiamenti climatici, lo scioglimento delle calotte polari, l'avanzare del mare sono all'origine della scomparsa delle nostre coste.... ed allora si torna alla domanda iniziale: sono migliori o peggiori le loro esperienze? Diciamo che io non li invidio affatto.

p.s.: passato quasi per caso, grazie per aver sollecitato tanti bei ricordi personali

Vera ha detto...

Non so Carlo quali esperienze siano migliori, probabilmente qualcosa perderanno e qualcosa guadagneranno come è stato sino ad ora.
Ammetto che con il pianeta un po' disastrato che le future generazioni si ritroveranno la mia potrebbe essere un'idea un poco troppo ottimistica.
Ben venuto sulle mie pagine ed auguri per il tuo orto.

Carlo ha detto...

In genere anche io mi sforzo di non essere pessimista. Purtroppo, però, la realtà rende tutto più complicato e, come in questo caso, vedo tragicamente difficile il futuro dei giovani d'oggi che, purtroppo per loro, riceveranno in eredità, dai genitori, un mondo peggiore di quello ricevuto da questi ultimi. Anzi, da più parti si afferma che questa sarà la prima generazione a riceve un'eredità pessima, differentemente dalle precedenti, ed io sono tra coloro che condividono questa convinzione.

Grazie per gli auguri all'orto e.... ho dato una sbirciata al ai tuoi post su "orto - natura - piante". Una miniera!! Pure l'alambicco fatto in casa! Complimenti e ti avverto: da novello ortolano, "ruberò" parecchie notizie ed idee!

Vera ha detto...

Ruba pure Carlo, sono li proprio per quello mi fa piacere che qualcuno trovi qualcosa da attingere dalle mie chiacchiere.

L.W. ha detto...

Io non mi sento così totalmente pessimista..
Guardo i miei figli e vedo le differenze, i pro ed i contro dell'essere nati in una realtà diversa dalla mia.
E' tutto un divenire.
Ma anche nei loro ricordi d'infanzia, riconosco il medesimo stupore.
Riceveranno in eredità un mondo in cui la natura è stata saccheggiata e barattata. Ma fanno pur sempre parte del genere umano che per sua natura, non smette mai di cercare, di trovare soluzioni, di non fermarsi mai.
Ho fiducia in loro.

Vera ha detto...

Lady Winter, non so se devo darti il benvenuto sul mio blog o se sei "La Dany" il nome è cambiato ma l'avatar è quello, nel qual caso ben ritrovata.
I ragazzi d'oggi, mi pare che sia forse la prima generazione a far davvero fatica a credere in un "mondo migliore" come, fallendo ci avevamo creduto noi. Mi pare che a loro sia in parte preclusa la speranza. Chissà forse alla fine sarà profiquo meno sogni più concretezza per cambiare ciò che sarà possibile cambiare.
Una cosa però per ora mi pare perduta, l'integrità del nostro ambiente.
Ci siamo evoluti in lui, siamo fatti per gioire delle sue meraviglie. Non è l'ambiente fatto per noi ma noi figli suoi. milioni di anni ci hanno plasmato per guardare le stelle, i prati i boschi i mari e riconoscerci "a casa"
Quella senazione di "attimo perfetto" che ogni tanto ci viene regalata penso sia più difficile da trovare in un mondo degradato. Ricorderanno i pomeriggi a pancia in giù sul tappeto a giocare alla play station, lo ricorderanno con emozione e gioia, ma sarà uguale ai ricordi delle fughe nei boschi delle ruzzolate al sole, degli alberi scalati? Temo che l'evoluzione delle nostre emozioni non sia rapida quanto quella che abbiamo imposto al mondo in cui viviamo.