Più o meno come o - Ducati motorbiker pride o - PETA pride o - l'Inter pride o - Muslim Pride o - Fellatio Club Pride
Non c'è alcun motivo di essere orgoglioni di una propria connotazione personale, men che meno sessuale. Specialmente se poi si diventa una setta che poi va a pridizzare lo sfruttamento de "l'utero non è più tuo e te lo gestisco io" ovvero l'apologia e quindi lo sfruttamento reale di schiave umane per la produzione di pargoli scelti da catalogo.
Forse, UnUomo.InCammino, in una società dove una massa di individui omologati discrimina sulla base del colore della pelle, dei gusti sessuali, della religione che professi e pure del paese in cui sei nato, manifestare orgoglio perché sei lesbica, gay, bisessuale, transessuale, mussulmano o ateo è l'unico modo per distinguersi e smarcarsi da quella massa e per rivendicare i sacrosanti diritti ad esserci ed esistere.
Cosa ben diversa, anche se legittima, dall'essere orgogliosi perché appassionati o fedeli ad una marca di motociclo o ad una squadra di calcio.
Non so' se rivendicare con orgoglio questo diritto possa portare, in futuro, ad uno "sfruttamento reale di schiave umane"... a me sembra che di "schiavi" inconsapevoli sia già piena questa nostra attuale società, senza bisogno di dover per forza immaginare futuri scenari apocalittici o blasfemi.
Comuque, la scritta sulla maglietta nell'ultima foto riassume più di mille parole: chi non è d'accordo (legittimo dissentire) se ne faccia comunque una ragione!
Se si afferma la propria diversità si entra nel discernimento, nel discriminare. Ogni persona sana, intelligente ha capacità di discernimento, di discriminazione. Il mondo è basato sulla diversità, l'antitesi reale, la realtà che smentisce il dogma, tanto più assurdo tanto più proclamato, delle presunte uguaglianze. Sono diverso e quindi oggetto e soggetto di scelta, discernimento, discriminazione. Però nello stesso momento rivendico (?) uguaglianze (tra pere e tappi di sughero?) e nego diversità e discernimento. Nessuna persona intelligente sceglierebbe un cardiologo perché buddista o gay o fruttariano. Questo dice tuto sull'orgoglionismo buddista, gay o fruttariano.
4 commenti:
Più o meno come
o - Ducati motorbiker pride
o - PETA pride
o - l'Inter pride
o - Muslim Pride
o - Fellatio Club Pride
Non c'è alcun motivo di essere orgoglioni di una propria connotazione personale, men che meno sessuale.
Specialmente se poi si diventa una setta che poi va a pridizzare lo sfruttamento de "l'utero non è più tuo e te lo gestisco io" ovvero l'apologia e quindi lo sfruttamento reale di schiave umane per la produzione di pargoli scelti da catalogo.
Forse, UnUomo.InCammino, in una società dove una massa di individui omologati discrimina sulla base del colore della pelle, dei gusti sessuali, della religione che professi e pure del paese in cui sei nato, manifestare orgoglio perché sei lesbica, gay, bisessuale, transessuale, mussulmano o ateo è l'unico modo per distinguersi e smarcarsi da quella massa e per rivendicare i sacrosanti diritti ad esserci ed esistere.
Cosa ben diversa, anche se legittima, dall'essere orgogliosi perché appassionati o fedeli ad una marca di motociclo o ad una squadra di calcio.
Non so' se rivendicare con orgoglio questo diritto possa portare, in futuro, ad uno "sfruttamento reale di schiave umane"... a me sembra che di "schiavi" inconsapevoli sia già piena questa nostra attuale società, senza bisogno di dover per forza immaginare futuri scenari apocalittici o blasfemi.
Comuque, la scritta sulla maglietta nell'ultima foto riassume più di mille parole: chi non è d'accordo (legittimo dissentire) se ne faccia comunque una ragione!
Grazie Carlo, hai detto quasi tutto, manca solo da aggingere l'origine dei Pride in ricordo della prima volta che i Gay hanno detto "ora basta!"
Se si afferma la propria diversità si entra nel discernimento, nel discriminare.
Ogni persona sana, intelligente ha capacità di discernimento, di discriminazione.
Il mondo è basato sulla diversità, l'antitesi reale, la realtà che smentisce il dogma, tanto più assurdo tanto più proclamato, delle presunte uguaglianze.
Sono diverso e quindi oggetto e soggetto di scelta, discernimento, discriminazione.
Però nello stesso momento rivendico (?) uguaglianze (tra pere e tappi di sughero?) e nego diversità e discernimento.
Nessuna persona intelligente sceglierebbe un cardiologo perché buddista o gay o fruttariano.
Questo dice tuto sull'orgoglionismo buddista, gay o fruttariano.
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