"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

sabato 18 giugno 2016

LAVORI DI FINE GIUGNO

Ovvero: tempo di nocino

Domani probabilmente pioverà, veramente adesso anche ma poco poco.
Quindi le noci siamo andati a cercarle oggi.

C’è una stradina di campagna che serpeggia tra le colline, dai suoi bordi la ombreggiano molti noci spontanei. E’ una strada minuscola, tutta buche e senza  traffico, passeranno venti macchine al giorno, niente colture intensive ai suoi fianchi, solo prati e qualche boschetto; direi che per raccogliere le noci è il posto giusto.

Dunque, con il cesto in mano in pochi minuti raccogliamo quello che serve e poi torniamo a casa sotto le prime gocce di pioggia di questo umido mese di giugno.

DOSI PER QUARANTA NOCI (ma io ho fatto doppia dose)20160618_6211

800 grammi di alcool puro (è circa un litro)
300 grammi di zucchero (la ricetta ne prevederebbe di più e probabilmente quest’anno ridurrò ulteriormente sino a 270)
1/3 di litro d’acqua
1 litro ed un terzo di buon vino bianco, possibilmente a bassa acidità
3 chiodi di garofano
ed infine ovviamente le 40 noci immature da raccogliere secondo la tradizione per S. Giovanni, e secondo me appena prima che il guscio cominci a formarsi e ad indurirsi, deve essere ancora possibile attraversarle con un ferro da calza.

Per cominciare bastano però le sole noci e l’alcool e i chiodi di garofano; il resto lo potete preparare con calma, molta calma, in circa quaranta giorni.

La ricetta base non prevede di tagliare i frutti a pezzi, io lo prevedo, la noce cede più sapore, poi vuoi mettere come è divertente ritrovarsi con le mani tutte gialle, di un bel giallo che si rifiuta di scomparire anche con la varechina o con l’acido citrico.

Certo che potevi metterti i guanti…
Si vabbè ma mi danno fastidio!
Perché le mani gialle no?
Si un po’, ma meno, molto meno.

Dopo aver tagliato ed imbarattolato le noci ed i chiodi si aggiunge l’alcool che nel mio caso le copre giuste giuste, chiudere ben bene il barattolo, che altrimenti il bastardo evapora, e mettere in cantina al buio per tutto il tempo che vi ho dato per procurare gli altri ingredienti ovvero quaranta giorni.

Come sarebbe che non hai la cantina? Mettile in garage allora! nemmeno quello? Beh prova sotto il letto, li dovrebbe essere buio.

Potrei farvi aspettare i quaranta giorni per completare la ricetta, ma sono sicura che finirei col dimenticarmi di postare il seguito a tempo debito quindi…

Togliere le noci dall’alcool e metterle nel vino dove si lasciano per dieci giorni a macerare, unire all’alcool uno sciroppo preparato con l’acqua e lo zucchero, e trascorsi i dieci giorni anche il vino in cui hanno macerato le noci.

Fatto, non resta che aspettare qualche mese che il liquore maturi un po’.
Noi stiamo bevendo ancora quello dell’anno scorso, la bottiglia che vedete sul tavolo vicino al resto.

Invece dietro al tavolo, giusto per continuare il giro in casa nostra iniziato la volta scorsa intravvedete alcune delle mie teiere, ho una mania per il buon tè e una forte simpatia per le teiere. 20160618_6212
Per prosegire con i lavori di fine giugno, mentre io tagliavo noci, il mio compagno puliva il basilico dell’ orto per fare il pesto.

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Questa ricetta però la lasciamo scrivere ai blogger liguri che è sicuramente meglio. Per finire, su un vassoio appoggiato su una sedia davanti alla finestra…

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sta finendo di seccare…20160618_6222

la camomilla, mentre la melissa del  melissen geist è nei barattoli in campagna al sole (sole? magari!) ormai quasi pronta per essere filtrata.

Bene per oggi basta, vi ho fatto vedere un altro po’ di casa e vi aspetto per il tè

14 commenti:

blogredire ha detto...

Bello quell'angolino della penultima foto e ancora più bella è la radio,è funzionante?
Ne ho anch'io due in giro per casa e tutte funzionanti ad una terza gli manca l'occhio magico,non sono ancora riuscito a trovarne uno compatibile sob!

Alligatore ha detto...

In effetti oggi piove, hai fatto bene, bisogna sfruttare al meglio i momenti di sole (rari).

Vera ha detto...

Ciao Blogredire, è molto che non l'accendo, ma l'ultima volta funzionava, molti anni fa quando l'abbiamo ereditata aveva qualcosa che non andava, e l'avevamo fatta sistemare. prima o poi mi si disgregherà tra le mani, è piena di tarli.
Che cos'è l'occhio magico?

Ciao Ally, qui guisto qualche goccia, ma per questa notte sono previsti diluvi, riparerò le piante in vaso più delicate, altrimenti domattina non trovo più nemmeno un fiore.
Immagino che tu sia abbastanza aflitto per il tempo che, se è come qui penso ti tenga lontano dai monti e dalla bici.

blogredire ha detto...

Ecco qua

semola ha detto...

... mentre gli altri aspettano per il tè ...
... io mi berrei un sorsetto di nocino...

Viviana B. ha detto...

Ma che bello questo post!
Io il nocino non lo faccio, perché qui dove sto io di stradine in cui passano venti macchine al giorno non credo ce ne siano e, comunque, le (rare!) poco trafficate non hanno noci nei paraggi.
E' stato un piacere comunque leggere la tua ricetta e perdermi in queste meravigliose descrizioni di lavori stagionali, dal sapore antico, colme di rispetto per ciò che la natura è.
Grazie davvero per averle condivise con noi, corredandole poi con foto tanto belle.

Vera ha detto...

Blogredire, capito, grazie.

Semola, ti aspetto, c'è quello dell'anno scorso che è ottimo.

Viviana, Così tanti elogi tutti insieme mi fanno arrossire. Abiti nella zona di Como se non ho capito male, mi pare ci siano posti meravigliosi, sicuramente troverai qualche stradina di campagna, per i noci non saprei che dire, nemmeno qui sono abbondanti, ma ci sono.

losmogotes ha detto...

buono il nocino! nella "mia" ricetta gli ingredienti sono più o meno quelli, (metto tutti insieme dall'inizio) ma i 40 (50?) giorni se lo passa al sole. lo scorso anno ne ho fatto una quantità quasi industriale, ma così ha tempo per maturare e diventare sempre più buono e più morbido. anch'io sono amante dei tè buoni, e prima o poi veniamo a trovarti! ciao p.

Vera ha detto...

Losmogotes, verissimo, più matura meglio diventa, come noi signore ;)

silvia ha detto...

Che bello quell'angolo di casa! È un ingresso?
Ho ancora la camomilla dell'anno scorso ... mi piace ma quando la bevo non dormo!!

Vera ha detto...

Ciao Silvia, ben venuta. No non è un ingresso è un angoletto del soggiorno di questa strana casa piccina tutta angoli acuti e rientranze. Un posticino per le piante in vaso :)
La camomilla è lievemente sedativa solo se poco concentrata, in dosi superiori diviene leggermente tonica, almeno così sapevo. Rimane comunque un buon antispastico contro i crampi gastrici ed addominali ed un leggero antiinfiammatorio.
Amo il suo profumo e ne aggiungo volentieri un po' nelle tisane indipendentemente dalle sue proprietà.
Grazie ancora per la visita.

silvia ha detto...

OHo un debole per le erbe spontanee fin da quando ero adolescente e leggevo il famoso Messeguè. Le chiamava #i semplici#

Cri ha detto...

Grazie per aver condiviso questo post! Da qui, senza nemmeno più il terrazzo e ripartiti alla ricerca di una casa più spaziosa e più "aperta", mi fa un po' invidia ma anche tanto piacere seguire i tuoi lavori di autoproduzione!

Vera ha detto...

Cri! Nemmeno il terrazzo oi povera creatura! No davvero scherzi a parte deve essere triste non avere posto per un po' di verde. Io farei fatica ad adattarmi. Ti auguro di trovare presto una casa che ti piaccia, magari con pure un pezzetto d'orto.