"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

lunedì 22 febbraio 2016

LE GALLINE NON SONO SINGLE

Ovvero: corsi e ricorsi delle storie.
Un giorno di inizio febbraio, pomeriggio.
Stavo come al solito pasticciando per casa tranquilla tranquilla, quando il silenzio viene improvvisamente infranto da un ò… ò… ò… OOOò , ripetuto, ò… ò… ò… OOOò , e ancora, ò… ò… ò… OOOò , ancora… Sempre identico, nessuna variazione di timbro, volume numero ò di prima dell’OOOò. Ecchecazz di suoneria malefica si sono scelti i ragazzini dei vicini per il cellulare! Uff che palle di nuovo ò… ò… ò… OOOò, ò… ò… ò… OOOò, ò… ò… ò… OOOò… Quasi quasi esco e li strozzo, proprio sotto le mie finestre devono mettersi a fare la gallina e rompere le scatole? Che hanno oggi quei demonietti?
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Poi , finalmente, mi sovviene: febbraio, martedì… Aaah è martedì grasso! Che vecchia bisbetica insofferente sto diventando, sarà sicuramente uno di quei giochini a forma di barattolo con lo spago che esce da sotto, chi se li ricorda? Tiri lo spago dall’alto al basso e la membrana a cui il filo è fissato sul fondo del barattolo fa il verso della gallina: ò… ò… ò… OOOò, ò… ò… ò… OOOò, ò… ò… ò… OOOò. Ho cercato la foto in internet, ma incredibilmente non la ho trovata, sarà perché non so bene che parole chiave inserire, (verso della gallina, barattolo, carnevale, spago) sarà che io a cercare sono una frana, comunque sia non lo ho trovato immagini a parte una ma di un aggeggio analogo fatto in casa.
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(Preso da qui)
Smettila di brontolare Vera, lascia giocare i ragazzini in giardino, stai diventando come la “Vecchia Caccamolla”
-La Vecchia Caccamolla? Chi è costei?-
Non è più, ma era una anziana signora che, quando io bimba abitavo in un piccolissimo rione a Terre Alte, viveva vicino a casa nostra, le sue finestre si affacciavano sulla piazzetta, che era sempre il punto di raduno di tutti ragazzini del circondario.
Era una donna molto scontrosa un po’ svanita che, costantemente adirata, minacciava urlando di chiamare la polizia, di picchiarci col randello, di rovesciarci addosso il pitale. L’ultima però non si limitava ad essere solo una minaccia, capitava che aprisse la finestra e capovolgesse il vaso da notte fuori dal davanzale nel vano tentativo di farci arrivare il contenuto in testa.
Già il fatto che negli anni sessanta una anziché il cesso usasse il pitale la dice lunga sul soggetto, comunque sia figuratevi che stavamo li a ricevere l’immonda doccia, a sette anni eravamo svelti come gatti e dispettosi come mosche, otteneva solo di far aumentare il volume dei nostri strilli, che a quel punto anziché riguardare i giochi, proprio contro di lei si rivolgevano.
Pauli coniò per lei il soprannome “Vecchia Caccamolla” e utilizzandolo prontamente ci lanciavamo in sabbatici girotondi cantilenandole sotto la finestra:
Vecchia Caccamolla, Vecchia Caccamolla, Vecchia Caccamolla… Dando una bella mano alla sua ira.
Con lei oltre al figlio strambo ma innocuo abitava un fratello, lui non era solo un po’ svitato, era proprio pazzo e un giorno capitò che precipitandosi fuori casa ci inseguisse brandendo sopra il capo, coperto da un incredibile cappello a quadretti bianchi e neri, un’ accetta, con l’intento di usarla su di noi. Grazie ai nostri verdi anni correvamo per fortuna più svelti di lui e il tutto fini in un inutile inseguimento. Oggi ci sarebbero state denunce ed articoli sui giornali, ma allora tutto si prendeva con più filosofia.
Al ricordo della Vecchia Caccamolla la mia impazienza è subito sbollita e mi sono rassegnata a sopportare i giochi dei ragazzini in giardino. Cominciava a imbrunire e con il calare della luce anche gli strepiti calarono sino a chetarsi del tutto.
(Continua)










6 commenti:

Sara ha detto...

Forse cercava solo la vostra attenzione. I vostri giochi rappresentavano la Vita che entra dalla finestra.

Franz Mosco ha detto...

no, Sara, era una vecchia rompicoglioni incazzosa e mezza matta. Altro che Vita dalla finestra :D

semola ha detto...

.... in ogni piccolo rione o paese c'è (c'era) una vecchia Caccamolla di cui da bambini o avevamo paura, o schernivamo .....
.... nel mio si chiamava, o era soprannominata, "R'nè" (col suo burbero fratello "Pin" ... oggi me l'hai fatta ricordare e .... stranamente ho provato un senso d'affetto......

Vera ha detto...

@Sara: inguaribile ottimista, (vedi il commento di MoscO)

@Mosco Fortuna che c'era anche la Frau Professor Lintner! Tu la ricordi ma per gli altri: novantenne affabile che ci difendeva, ci istigava contro la "Vecia" (altro nome della signora Caccamolla), ci regalava piantine di cactus da allevare e perline da infilare per fare collane.

@Semola, Nel rione Cesare Battisti eravamo particolarmente ben forniti, oltre a lei e al di lei fratello c'erano la signorina (signorina si fa per dire, rasentava il secolo) BertXXimini che condivideva con al Vecia la passione per i vasi da notte, il CatXXni amministratore cinquantenne che non voleva che disegnassimo con i bastoncini sulla ghiaia dei vialetti e poi con il gesso sull'asfalto quando furono sistematie per l'appunto asfaltati, il Morxxnti che faceva lo stracciaiolo e ci sgridava sempre e in fine la perla del rione il Sxxxxlla che oltre a spazzare le stradine del rione amava molto far vedere il pisello alle bambine.

MoscO ho dimenticato qualcuno?
Bella banda di matti! :D

Cri ha detto...

Certo che i bambini sanno essere cattivissimi! Sarà impazzita di rabbia :D

Vera ha detto...

Bambini cattivi Cri? bellissimo tema per un altro post, brava!