Un treppo ad Urbino 2 giugno 1938
Riprendo il post del 6 gennaio
Parla Armando Silvagni figlio di Alfredo "Caserio"
Tratto da "Ascoltare in silenzio la storia" Di Gianpaolo borghie Giorgio Vezzani Maggioli Editore.
- In piazza ai tempi di mio padre i cantastorie si facevano quasi la guerra. Battagliavano per avere più "treppo" per far rimanere "in bianco" gli altri. Magari alla fine del mercato o della fiera andavano anche a mangiare insieme, ma durante la battaglia.....
Una volta, eravamo a Lugo, io, mio padre, e peppino, trovammo il grande cantastorie Taiadela., Lui era famoso e nessuno lo batteva. Arrivammo che lui aveva un gran treppo. Mio padre era romagnolopoi "tirò fuori un fatto che sucesse in Africa orientale dove un giovane forse proprio di Lugo, fece un impresa eroicqa. Appena mio padre cominciò a parlare, Taiadela rimase in biancoQesto fatto gli procurò grande onore nell'ambirnte.
Un'altra volta a Forlì fece una battagglia lunghssima, ore ed ore... Quando alla fine mio padre vinse lanciò un urlo di vittoria che sembrava un grido di guerra....
Si lo so ho promesso i testi, un po' di pazienza e arrivano anche quelli ;)
3 commenti:
Vera,
parafrasando Giambattista Vico, in questi anni abbiamo sostituito il treppo con l'auditel. Che tristezza.
Tanto in piazza chi ci va più, troppa fatica. Tutti dietro ad uno schermo.
Ciao Guido
P.S. A gran voce i testi.
Ciao Guido! Arriveranno arriveranno abbi fede. In effetti dietro al monitor ci siamo anche noi ;)
Grazie del ricordo!
Gabriele Silvagni (nipote di Alfredo e figlio di Armando)
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