Cittadina rinascimentale “di fondazione” progettata e realizzata secondo criteri di “città ideale” tra il 1554 ed il 1591 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità nel 2008
Bella, elegante ed un poco deludente. E’ come se fosse tenuta senza amore, piazza d’armi deprimente, con troppo asfalto, troppe macchine, giardinetti sciatti, un che di lasciato andare. Tutte le chiese rigorosamente sprangate, non una corte con il portone aperto. in una parola inospitale.
Qui siamo in Lombardia ed io abituata alla solarità ed accoglienza dell’Emilia Romagna forse non riesco ad apprezzare a dovere la fredda e scostante Sabbioneta, che resta comunque interessante per le sue belle prospettive e per i bei palazzi che avrei visitato volentieri ma l’ora ed il costo del biglietto mi hanno tolto ogni velleità in tal senso.
In conclusione se ci si passa vale sicuramente la pena fermarsi, ma non mi pare il caso di andarci apposta.
Ma forse sono io che non ho scelto il giorno giusto, e lei è bellissima ed accogliente.
15 commenti:
Un peccato, la giornata sembrava molto bella, e anche i palazzi intorno.
non ho idea con quali criteri si rilascino talune certificazioni.
Giornata a tratti splendida Alligatore, ma a Mantova siamo riusciti a prendere ancora pioggia, e non poca. mi sa che i tuoi giri in bici debbano aspettare ancora un po'
Sara, che dire? Il luogo è carico di valore architettonico e storia, non è colpa sua l'inospitalità che lo ammanta.
Popoli con radici poco profonde valorizzano ogni sasso di poco conto, noi diamo per scontato i gioielli che ci circondano e smettiamo persino di vederli, distratti dall'abitudine.
Sembra che tu abbia descritto il borgo dove vivo adesso (ma chissà quanti altri), che poi con Mantova ha qualcosa a che vedere giacché l'architetto che ha progettato il Palazzo Ducale, il Galli Bibiena è nato proprio qui. C'è una bella piazza rinascimentale, con un orizzonte chiuso dai borghi appollaiati sulla quinta scenografica dell'Appennino, ma è invasa da un parcheggio. I palazzi storici ed il piccolo ma delizioso teatro sono off limits... Per il resto, a parte il conforto di un paio di bar frequentabili ed il ristorantino niente male sotto casa mia e di cui sono cliente, sembra un dormitorio. La vita, la bella vita, è da un'altra parte, dov'è l'Agorà, più in basso, a deturpare le rive verdi dell'alto corso dell'Arno con il centro commerciale. È la storia dell'ultima Italia che ci rimane... quella che volta le spalle alla sua bellezza, e rimane incantata dall'effimero del nulla sotto vuoto spinto. Dalla tua descrizione e dalle tue belle foto Sabbioneta, comunque, merita una visita. A Mantova, invece, porterò i miei alunni in gita. :-)
@ Giò I centri commerciali hanno a mio avviso un merito nascosto: durante i finesettimana liberano città e campagne dai gitanti molesti, rendendole molto più godibili dai pochi che al centro commerciale non vanno.
Peccato che i borghi poi languiscano per mancanza di frequentazione, chiudono i bar, i negozi, i cinema.
(piazza Tarlati?)
Hai ragione, non avevo pensato a questa cosa, ed io, del resto, mi godo il borghetto proprio perché c'è il silenzio giusto. Comunque hai indovinato... 1 a 1 :-)
Mi piace molto Sabbioneta, anche se sono anni che non vado più, non so come si sia evoluta dal punto di vista dell'accoglienza e dei costi. Personalmente tra gli interni credo che valga la pena di vedere e sentire solo il teatro, l'acustica è un lavoro magico, uno dei pochissimi teatri in cui davvero si può evitare l'uso dei microfoni. Ed è anche molto bello. Il resto (ma è sempre solo un'opinione personale) senza infamia e senza lode. Un po' già visto e un po' inutile, salvo che per gli studiosi del settore.
Concordo sulla funzione di svuotamento dei centri commerciali.
Ciao Erbaviola, è sempre un piacere trovarti tra i commentatori.
Sul teatro di Sabbioneta m'è capitato di vedere un servizio televisivo di Daverio e ne sono rimasta incantata.
Mi pare che volessero 12 euro cumulativamente con gli altri monumenti.
Come scrivevo nel anche gli orari del mio viaggio non mi avrebbero comunque permesso di dedicargli una visita.
E' interessante e fotogenica ma è come se le mancassa un poco l'anima.
ci sono passato diverse volte; è bella e interessante ma ha in effetti un po’ quell’effetto «deserto dei tartari» come atmosfera
Ciao Diego, Ben ritrovato.
Dici bene, deserto dei tartari, forse però in questo caso il deserto, non fisico bensì d'altro genere, è di appartenenza gallica, rivendicato e definito dai molti soli delle alpi che vi si incontrano appiccicati qua e la.
Sempre deserto è e sempre barbari sono.
Le città d'arte, in Italia ce ne sono in quantità, mi hanno ispirato una strano dialogo con il mio cervello in un racconto che ho pubblicato nel mio blog su Blogger.
Beh, i mantovani sono lombardi molto emiliani. :)
Ancora Italia bella "rurale" o comunque di borghigiana, non cittadina.
Molto emiliani dici? non so mi pare che Emilia Romagna del calore e dell'accoglienza ne abbia fatto un vanto, li ho potuto ber un caffè solo sulls provinciale fuori dalle mura.
Dipende dal tempo.
Ci sono "aperture" che avvengono col tempo, che richiedono tempo e sono le migliori.
Dal tempo dici? Meglio con il sole o con la pioggia? ;) Scherzo!
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