Durante la vendemmia i grappoli sciupati sono stati lasciati dove erano e ora sono ambito cibo di imenotteri (api vespe e famiglia) e ditteri (mosche e compagnia bella)
la foto sopra ne è un esempio, la proporzione tra le due vespe e le due mosche alla destra tornerà utile dopo per un confronto.
Fin qui nulla di interessante, la cosa si fa un poco più delicata spostandosi di qualche metro e guardando in terra. E per fortuna che in terra ci si è guardato! Un vespaio sotteraneo di notevoli proporzioni.
L’altro ieri il foro di ingresso era appena visibile e Bobbedol si stava ripromettendo di intervenire per risolvere il problema prima che qualcuno dei bimbi che girano nel podere ci mettesse un piede.
Ora, che le notti cominciano ad essere fresche, avvicinarsi ad un vespaio la mattina presto è abbastanza sicuro, intontite dal freddo sono praticamente immobili.
la mattina sucessiva dunque armato di benzina e accendino si avviava a compiere la strage necessaria ma, arrivato li, ha scoperto d’esser stato preceduto nella notte da un non ben identificato guastatore di vespai che aveva scavato allargando il foro d’ ingresso che, dai due–tre centimetri di diametro originari ne aveva ora almeno dieci. Il visitatore notturno aveva poi anche estratto parte delle cellette cartacee, che le vespe usano per allevare le larve.
Il vespaio era dunque già in agitazione quindi non avvicinabile e la curiosità sull’autore dell’intervento distruttivo molta.
Il giorno sucessivo, cioè oggi, il foro è ormai largo trenta centimetri, parti di vespaio sparse ovunque nel raggio di una decina di metri, altri segni di scavo evidenti. la struttura interna, parecchio più grande di un pallone, oltre 30 cm di diametro per 40 di profondità, ovoidale, ormai devastata, resa visibile.
Permane il mistero su chi sia la creatura nottuna che evidentemente si nutre di vespe o delle loro larve togliendoci, per ora, l’incomodo di dover intervenire, anche se a dire il vero di vespe ce ne è ancora a centinaia e incazzate nere.
La supposizione di bobbedol è che sia un tasso e cercando informazioni ho scoperto che un tipo di tasso è chiamato tasso del miele, perchè immune alle punture d’ape, apre gli alveari per rubare il miele come l’orso Yoghi.
Questo tasso però non vive in Europa bensì in Africa e le vespe non fanno miele, ma essendo il tasso nostrano un tipino determinato, che gli insetti a tavola li gradisce ed anche lui personaggio assai resistente (immune al veleno di vipera per esempio) ci siamo chiesti se non sia l’autore più probabile del lavoretto nottuno.
Qualcuno ha risposte più certe da darmi?
Torniamo adesso al discorso della prima foto sulle proporzioni tra vespe e mosche. La mosca è sempre la stessa, quella in basso a destra della prima foto; è la “vespa” ad essere cambiata! Questo è un calabrone! Formato gigante!
E per favore se sapete chi può essere il devastatore di vespai fatemi sapere mi raccomando.
Aggiornamento sucessivo:
Un amico biologo mi conferma che i nostri tassi sono assai ghiotti di larve di vespa.
Dunque grazie tasso, torna a trovarci.
10 commenti:
Che immagini forti, veramente un mondo sotterraneo...
Da ragazza, durante una passeggiata in un bosco per raccogliere lamponi, con Francesca mia sorella di "terre alte", ci misi dentro un piede...
Pericolosi i vespai soterranei spesso quasi invisibili.
Alligatore è stato sul defunto blog di Iggy che ci siamo incrociati? O ricordo male?
Molto interessante questo racconto, Vera, non sapevo che ci fossero alveari sotterranei, ma dubito che possano essercene anche in un terreno argilloso come il mio.
Ciao PattyLoc, non so che dire non ho idea di come siano i vostri terreni, ma non fare affidamento su ciò per scartare il rischio. I miei sono argilloso-limosi, quelli di Gianni un amico che sta in collina sono molto argillosi, malgrado ciò una volta si è dovuto tuffare nel laghetto inseguito da uno sciame di vespe per aver arato un vespaio; risultato febbre alta e pronto soccorso.
Per fortuna i vespai soterranei non sono molto frequenti.
io sono una devastratrice di vespai abbastanza tradizionale, piglio la scopa e agisco!che coraggio documentare le vespe così da vicino!
Ciao Vera,
molto interessante, non sapevo alcune particolarità delle Vespe, caspita che esperienza da piccola ci sei finita con un piede, che paura.
Un abbraccio kla
scusa ti ho lasciato il commento sopra senza mettere il nome, piacere io sono kla che sta per clara.
;-)
Kla scusa vedo solo oggi il tuo commento, grazie d'essere passata di qua.
Eh si ci sono finita dentro, forse una legge del contrappasso, punita per i vespai distrutti con cerbottana e "pive" (quei piccoli coni di carta di giornale che si usavano come proiettili) arricchite di chiodini in punta...
Qelli però erano vespai di tipo diverso non sotterranei ma grossi elissoidi appesi sotto le travi dei tetti del paese di montagna che ospitava le mie vacanze estive di bimba.
Ho vissuto un'esperienza analoga.
Io per ditruggere ho dovuto usare dl veleno ( purtroppo) che ho iniettato nel foro del terreno.
A distanza di tempo ho avuto il coraggio di vangare ed ho scoperto una enorme voragine piena all'inverosimile di favi.
Cercherò di non farmi più sorprendere da situazioni così pericolose. Purtroppo da me non ci sono tassi che facciano il lavoro sporco al posto mio.
Ciao
Ciao Unrosetoinviacerreto, ben ritrovata.
Si avevo letto sul tuo blog della tua avventura con le vespe, mi pare di averti scritto anche qualcosa ma non ne sono più molto sicura.
Davvero pericolose queste bestiacce quando si nascondono sotto terra.
Posta un commento