"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

venerdì 25 maggio 2012

GUARDANDO IL VAMPIRO DA VICINO

Ricorda il fascino sensuale d’un’orchidea purpurea, appariscente eppure aggraziata.

Orchis purpurea (9)Lui è seducente, ma ad avvicinarsi e guardare bene si scorge un che di insano, qualcosa di inquietante. Forse è il suo pallore diafano, come vivesse senza sangue a mettere in allarme. Attrae, ma qualcosa suggerisce di diffidare, lascia intuire la sua vita a spese d’altri.

Elegante, delicato, cereo, senza il bisogno della luce.

Se ti avvicini e lo sfiori senti la sua cute umida, come di malato, che fa ritrarre la mano.

Esangue, ne avverti la mancanza di linfa vitale e capisci che la forza per vivere la deve trarre altrove. Lo fa senza uno scrupolo, senza riguardo per la soppravvivenza altrui, sugge il nutrimento da chi intrppola sino alle estreme conseguenze,  fino alla morte di chi impossibilitato alla lotta a lui soccombe.

Sorge inatteso dalla terra inquinata dal suo sperma maligno, eccolo è lui…

OROBANCHE  

20120515_0785 germogli di orobanche appena usciti dal terreno

“Tra i più temibili nemici della fava è da segnalare, inoltre, l'orobanche (Orobanche cre-nata Forsk o O. speciosa D.C.) una fanerogama emiparassita che attacca anche pisello, lenticchia, veccia, ecc. che puo provocare la quasi completa distruzione della coltura.

20120515_0777la pianta in fioritura

Essa costituisce una tra le cause piu importanti del declino della fava in Italia ed in altri paesi del bacino del Mediterraneo. L'insidia di questo parassita deriva dal fatto che i relativi semi conservano la germinabilita in campo per un tempo assai lungo; si citano casi di 13-14 anni. La germinazione dei semi non avviene al disotto di 8 °C; lo sviluppo del parassita e favorito dalla temperatura elevata e il grado d'infestazione a 25 °C é il doppio che a 15 °C. Il seme germina in prossimita delle radici di fava sotto lo stimolo di sostanze di crescita da queste escrete ed emette un austorio che penetra nelle radici dell'ospite. Una pianta di orobanche produce fino ad un centinaio di fiori; i frutti, a forma di capsula, producono ciascuno da 300 a 400 semi, per un totale variabile da 50 mila a 500 mila per pianta.

20120515_0777aIl dettaglio di un fiore, si vedono i peli che evidenziano la presenza di ghiandole che secernono un liquido viscoso

Tra i mezzi di lotta consigliati nessuno si è finora rivelato efficace. Le stesse indicazioni sull'epoca di semina appaiono contraddittorie, anche se prevale il suggerimento di ritardare la semina per sfuggire agli attacchi del parassita. Risultati promettenti, che tuttavia richiedono un'attenta verifica, sembra siano stati ottenuti con alcuni fumiganti del suolo. Tra le piu moderne linee di ricerca emergono quelle rivolte allo studio degli iperparassiti dell’ Orobanche ed alla costituzione di tipi di fava relativamente resistenti.”20120515_0788aUna coltura di piselli ormai morta a seguito di un attacco di orobanche.
 
(Da “Coltivazioni erbacee” di Baldoni Giordani Pàtron Editore 1024 pagine. Uno dei  testi dell’esame di agronomia generale e colture erbacce)

domenica 13 maggio 2012

FRAGOLE NEL BENE E NEL MALE

Post precedente dedicato alle fragole

Cominciamo con il male

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Vaiolatura delle foglie
Malattia di origine fungina causata da un parassita chiamato “Mycosphaerella fragarieae” . E’ presente quasi sempre nel nostro fragoleto ma con attacchi del tutto insignificanti. Quando l’attacco è più forte le macchie rosso scuro possono confluire tra loro e creare aree secche, attacca anche il picciolo e può provocare il completo essiccamento della foglia.

Il parassita si conserva nelle foglie morte, quindi a fine inverno pulite bene! La diffusione è favorita da clima molto umido, ristagni d’acqua, irrigazioni per aspersione.

Mai trattato le fragole, ma se proprio volete richede un trattamento a base di rame.

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Clorosi ferrica 
In questo caso i parassiti non c’entrano nulla, si tratta di una fisiopatia causata da un ridotto assorbimento del ferro. La colpa solitamente è di un terreno o un acqua troppo calcarei e quindi spesso anche di un substrato un po’ troppo basico, la fragola preferirebbe i terreni leggermente acidi, ph circa 6, ma tocca fare con quel che c’è.

L’eccesso di calcare, che in giuste proporzioni è prezioso ed indispensabile, rende inutilizzabile il ferro anche se ben presente. E’ un problema non  solo delle fragole, ma anche di molte altre piante.

Se i vostri terreni vi creano questo problema in modo molto marcato potete pensare di intervenire in fase di impianto con del solfato di ferro e con delle fertirrigazioni adeguate.
Altrimenti piantate bietole che se ne fregano altamente di tutto ciò ;-)

20120502_0579 Deformato

Non ho ancora trovato qualche fragolina che esprima al meglio il concetto, a volte sono veri capolavori di abberrazione, dovessi trovarla ve la farò vedere.
Le deformazioni nel frutto derivano principalmente da difetti di allegagione (cioè di fecondazione)
La fragola non è un frutto, è un infruttescenza, i frutti sono quelli che noi riteniamo i semini (in realtà acheni) e ognuno deve essere fecondato. Se il “semino” non si sviluppa perchè non fertile, per esempio a causa di danni da freddo, la fragola non cresce in modo armonioso venendo a mancare nei punti dove il seme non c’è gli ormoni che stimolano il processo di crescita del ricettacolo.

Per ora basta guai, che oidio e botrite ancora non sono abbastanza fotogenici da proporveli, vedremo più avanti, ed altri guastafeste non si vedono ancora.

Proseguiamo con il bene

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Quando facevamo sul serio e non come oggi che giochiamo, ne abbiamo raccolte sino a 27 quintali, tutte rigorosamente certificate biologiche.

Una gran fatica.

sabato 12 maggio 2012

REGALI DI NOZZE

Si è sposato un amico, solitamente non è il genere di argomenti di cui scrivo, ma questa volta direi che un eccezione sia consentita, si rimane comunque in tema campagnlo.

Dunque ecco la foto di un terzo di un regalo di nozze assai inconsueto

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Ecco il secondo terzo 20120429_0386a

Ed il terzetto al completo 20120429_0388

Tutti elegantemente vetiti per la festa.

Comlimenti a Gardo che ha avuto l’idea

sabato 5 maggio 2012

ORGOGLIOSO

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Del caspo di insalata gigante 1,250 Kg. Chi tutto soddisfatto lo ha in mano non è un bimbo ;-) ma un uomo adulto e nemmeno piccolo. La pianta è una normalissima gentilina non una varietà transgenica, e come tutto nel nostro campo è cresciuta senza nulla di chimico. Solo acqua sole e letame.20120418_0281

Ecco il trucco: pacciamatura in  pvc. Dura ormai da 10 anni costantemente riutilizzata, quindi non mi sento in colpa per la plastica.

L’aiuola è piccina, per irrigare basta infilare il tubo sotto la pacciamatura, che provvede a mantenere l’umidità costante e le foglie isolate dal bagnato.

mercoledì 2 maggio 2012

COL TEMPO E CON LA PAGLIA…

…Maturano anche le fragole. (ma non erano le nespole quelle?)
Fragolpost N 5, qui il 4, da quello arrivate ai precedenti

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Io nei giorni scorsi ho avuto i miei cazzi, ma a loro, alle fragole intendo, questo non importa. Hanno iniziato a produrre  e io non vi ho raccontato nulla dei pregi della paglia (e di molto altro).
Quando l’epoca della raccolta si avvicina e gli steli che sorreggono i frutti cominciano a curvarsi verso il basso è ora di pensare a stendere la paglia.

Se lo avete fatto con molto anticipo probabilmente ormai sarà anzichè brillante asciutta e pulita, opaca umidiccia e sporca. Bene, cioè male, questo noi non lo vogliamo.

La paglia protegge i frutti dagli schizzi di terra se dovesse piovere, li tiene scostati dal suolo mantenendoli più sani, permette di raccogliere senza impiastricciare noi stessi e le fragole anche sotto l’acqua (del perchè uno debba essere così citrullo da raccogliere quando piove se mi ricordo ne parliamo un altra volta) e ha una leggera funzione di anticipo sulla maturazione. Non ho mai indagato se ciò dipenda dalla maggior quantità di sole riflessa verso le piante o da una seppur minima ed ipotetica emissione di etilene.

Senza paglia non si fanno fragole commerciabili.

Lo ha scoperto anche Gianni un mio amico che alcuni anni fa convertendosi da contadino a contadino-ortolano, ritenendola un vezzo, non l’aveva stesa: alla prima consegna al mercato all’ingrosso gli hanno subito dato vergogna e svalutato il prodotto.

Si lo so che voi probabilmente non dovete venderle :-)

martedì 1 maggio 2012